In foto da sinistra Daniele Grando, Mons. Corrado Pizziolo, prof. Paolo Pombeni e dr. Rodolfo Piccin

CONEGLIANO - Ieri sera 3 febbraio, alle ore le 20:30 all'auditorium Toniolo si è aperta la 11ª settimana sociale della diocesi di Vittorio Veneto, che intende approfondire il tema:

" i partiti servono ancora? Crisi della rappresentanza e nuove forme di partecipazione".

La serata è stata introdotta da S.E. Mons. Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto e da Diego Grando, presidente diocesano di Azione Cattolica, che insieme alla pastorale sociale del lavoro, alle Acli, al Movimento Focolari e al settimanale L'Azione hanno organizzato l'iniziativa.

Il relatore della serata, Paolo Pombeni, è stato presentato dal dr. Rodolfo Piccin, che ha presentato alcuni dati significativi riguardante la vitalità del Parlamento italiano.

" Secondo una certa contabilità - ha detto - risulta che nei primi nove mesi di legislatura sono state approvate quattro leggi per iniziativa del Parlamento, pari al 18,2% delle leggi approvate - le restanti sono di iniziativa governativa-. In ogni caso, è andata leggermente meglio che nel passato: nello stesso periodo dei primi nove mesi la percentuale delle leggi di iniziativa parlamentare sul totale delle leggi approvate è stata inferiore a quella di questa legislatura.

Primo quesito: i partiti hanno perso davvero la capacità di proporre, nelle sedi proprie della politica, qualcosa di concretamente utile per la vita di giorni?"

Il professor Pombeni, per far capire la crisi del nostro sistema politico, ha percorso alcune tappe storiche fondamentali per radiografare l'attuale situazione.

Ha affrontato il problema della rappresentanza e dei canali per garantirla. " La rappresentanza non è la fotografia delle opinioni mutevoli, - ha sottolineato - ma il percorso per giungere a scelte e decisioni riconosciute come legittime. Dunque si devono rappresentare aggregazioni funzionali a questo scopo, ma queste devono essere percorsi di partecipazione e non strutture".

Ha poi proseguito:" il tramonto dell'età del benessere e l'ingresso in una oscura transizione storica è un fenomeno sottovalutato dai partiti, anzi da essi negato.

Di qui tra i due estremi dell'arroccamento sui diritti e la disperazione giovanile, nasce la tentazione di " rovesciare il tavolo".

L'approdo finale è caratterizzato, quindi dall'alto astensionismo, dal fallimento della sinistra tradizionale, dalla crisi della destra del benessere, dall'apoteosi della "vaffa", dalla sterilità dei " partitini", che sperano di resuscitare mondi che non esistono più ( il montismo abortito)".

Nella conclusione il professor Pombeni ha sottolineato la necessità di ragionare e battere i signori degli slogan, mettendo a fuoco quattro indicazioni:

" 1. rappresentare non significa dare spazio a tutte le tribù politiche, ma spingere il paese a concentrarsi su alcune opzioni;

2. La manipolazione ha dei limiti: il risultato deve essere legittimante;

3. se si danno più poteri alle decisioni del governo, bisogna restringerne il campo di applicazione;

4. bisogna restaurare l'etica pubblica, che è qualcosa di diverso dal diritto penale e ritrovare una cultura politica che non può essere prodotta dalle risse da pollaio in televisione".

Sono seguiti una decina di richieste di chiarimenti. 

Il prossimo appuntamento è per domani mercoledì 5 febbraio al teatro Cristallo di Oderzo, dove Damiano Palano, docente di scienze politiche all'Università cattolica Milano approfondirà il tema:" l'alternativa possibile. La ricerca di nuove forme di rappresentanza politica".

pietro.panzarino@oggitreviso.it