Bambini e ragazzi sordi tornano a sentire grazie alla donazione di 28 apparecchi acustici
Grazie all’associazione Alto Volume, il contributo di Anap Treviso e Per mio figlio, donati apparecchi anche ad un intero nucleo familiare
| Isabella Loschi |
TREVISO - Hanno regalato sorrisi e la possibilità di migliorare le loro relazioni a tredici tra bambini e ragazzi, e in un caso hanno donato la possibilità di dialogare e sentirsi a un intero nucleo familiare: questo l’importante bilancio finale del progetto “Stellina alla conquista del suono”, volto a fornire apparecchi acustici a bambini sordi appartenenti a famiglie con “fragilità”. I risultati dell’iniziativa sono stati illustrati dal presidente, Marco Laurito, e dalla vice-presidente dell’Associazione “Alto Volume”, Alessandra Gallina, nel corso di un incontro con il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi. “E’ un progetto in cui abbiamo sempre creduto, anche se non è mancato qualche momento di sconforto per l’indifferenza nei confronti della sordità infantile – hanno detto il presidente, Marco Laurito, e la vice-presidente dell’associazione “Alto Volume”, Alessandra Gallina-. Alla fine, però, siccome uniti si vince, siamo riusciti, grazie al costante supporto dell’Ulss 2 e ai contributi elargiti dalle associazioni ANAP Associazione nazionale artigiani pensionati di Treviso (17 mila euro) e “Per mio Figlio” onlus (10mila euro) a donare una miglior qualità di vita a numerosi bambini audiolesi. In un caso una miglior qualità di vita è stata donata all’intero nucleo familiare nel quale la sordità riguardava, oltre al bambino, anche due familiari adulti. Siccome in questo caso risolvere il problema al bambino non gli avrebbe comunque consentito di dialogare con gli adulti di riferimento, grazie a un contributo aggiuntivo dell’ANAP, su proposta del presidente Bruno Mazzariol, abbiamo fornito gli apparecchi a tutti e tre, in modo da poter garantire loro la possibilità di interagire “verbalmente”.
“Non tutte le famiglie hanno la possibilità di permettersi l’acquisto di un dispositivo, trovandosi in un limbo in cui bisogna scegliere tra mangiare o comprare l’apparecchio. Dopo anni in cui abbiamo sempre dovuto rimandare quest’ultima opzione, abbiamo incontrato degli angeli custodi che ci hanno permesso di poter vivere in un ambiente senza più barriere linguistiche e sonore”, il racconto di un componente di questa famiglia.
“Vi scrivo come mamma adesso più tranquilla, serena e sempre emozionata”; “Ho visto la passione e l’impegno che dedicate ai bambini per donare loro una vita migliore”, “Vi auguro di aiutare più bambini possibile, per noi resterete sempre delle persone speciali”: queste alcune delle testimonianze, dense di riconoscenza, ricevute da “Alto Volume” da parte di mamme e papà che hanno visto i loro bambini e ragazzi migliorare la qualità dell’udito grazie al dono degli apparecchi acustici ad alta tecnologia.
L’iniziativa, promossa da “Alto Volume”, con il patrocinio del Comune di Treviso e la supervisione dell’Azienda sanitaria, ha visto, complessivamente, 28 apparecchi acustici donati a 13 tra bambini e ragazzi e due adulti, tutti affetti da sordità mono o bilaterale, appartenenti a famiglie in situazioni di “fragilità”, che rientravano nell’ambito del protocollo d’intesa messo a punto dai soggetti coinvolti nel progetto.
“Ringrazio davvero di cuore “Alto Volume” per l’importante e innovativo progetto realizzato – il commento del direttore generale, Francesco Benazzi – Un riconoscimento va, anche, a “Per mio figlio onlus” e ANAP per la grande sensibilità dimostrata nell’ambito di un’iniziativa volta a permettere a bambini e ragazzi con problemi di sordità di abbattere quella che, a tutti gli effetti, può diventare, soprattutto in età scolare, una barriera culturale. Un sentito grazie va anche a Marco Laurito, diventato sordo all’età di tre anni, la cui esperienza di vita ha dato il via al progetto”.
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