BANCA PREALPI: UTILE DI QUASI 11 MILIONI DI EURO
1,3 milioni a fini di beneficenza nonostante le difficoltà congiunturali
| Claudia Borsoi |
TARZO - Grande festa ieri, domenica 16 maggio, a Castelbrando per il 40° di Banca Prealpi, dopo che sabato il presidente, Carlo Antiga, e il direttore generale, Girolamo Da Dalto, avevano presentato, in occasione dell'assemblea generale, il bilancio consuntivo e il progetto della nuova sede direzionale che sorgerà a Tarzo.
Il presidente di Banca Prealpi Carlo Antiga
Un bilancio - con un utile di 10.827.566 euro - che pone Banca Prealpi al primo posto a livello regionale. Nonostante le difficoltà congiunturali il credito cooperativo ha voluto destinare, anche quest'anno, 1,3 milioni di euro a fini di beneficenza e mutualità.
Presentato ai soci anche il progetto della nuova sede direzionale di Banca Prealpi che sorgerà a Tarzo e che prevede anche un auditorium da 400 posti a disposizione della banca e della comunità.
«La nuova sede centrale sarà proiettata al futuro – ha spiegato il presidente Carlo Antiga - Uno spazio capace di rispondere in maniera adeguata agli sviluppi e alle sfide che Banca Prealpi affronterà nei prossimi anni. Una struttura che ci rappresenti e rappresenti la nostra relazione con la comunità locale, diventando essa stessa strumento di promozione e di sviluppo attivo del nostro territorio».
Carlo Antiga con il Ministro Sacconi
Ieri, domenica 16 maggio, a Castelbrando c'era ospite il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi. Il Ministro, ricordando le sue origini, “razza piave, sono parte di quella comunità nella quale questo istituto di credito è nato e si è sviluppato”, ha rivolto un plauso a una banca che ha sempre fatto della prossimità e della relazione i suoi punti di forza. E in un momento di difficoltà come quello attuale, “nel quale – ha sottolineato il Ministro – si è interrotto il circolo virtuoso della fiducia”, questo modus operandi può essere di esempio per molti.
«I grandi gruppi bancari – ha ricordato Sacconi - stanno cambiando il loro modello e stanno ritornando nel territorio. Le altre banche devono imparare dal Credito Cooperativo la lezione della prossimità».
(Foto di Arcangelo Piai)