TREVISO - Restaurare la cupola, gli affreschi interni e la parte alta della basilica della Madonna di Loreto evitando di chiuderla alla vista per mesi, questo è quanto ha realizzato l’azienda “Ponteggi Eurodile” di Postioma di Paese. Un miracolo ingegneristico che ha permesso ai restauratori di poter lavorare senza alcun problema e ai fedeli e turisti di entrare all’interno della chiesa.

Nereo Parisotto

L’azienda trevigiana, specializzata nella progettazione e realizzazione di ponteggi “estremi”, si è aggiudicata l’operazione.Per consentire ai restauratori di lavorare su tre distinti livelli, a 34, 45 e 59 metri d’altezza, Euroedile ha utilizzato più di 175 mila chilogrammi di strutture in metallo, una massa che sarebbe però lievitata almeno del 30%, con parallelo aumento dei costi, qualora si fosse optato per i metodi tradizionali normalmente utilizzati in edilizia.

“E’ stata la constatazione della quantità di fedeli che accedono tutti i giorni alla basilica e delle loro aspettative di bellezza e raccoglimento – spiega Nereo Parisotto di Euroedile – che ci ha indotto, già dal primo sopralluogo, ad azzerare il progetto iniziale il quale avrebbe precluso il passaggio e la permanenza dei visitatori praticamente in tutta l’area soggetta al restauro”.

Il sistema di tre ponteggi ha richiesto l’impiego di 20 addetti della società presieduta dal fondatore, Nereo Parisotto, e ciascuna delle strutture sarà utilizzata per durate diverse.“Il ponteggio, in questo tipo di intervento, è una parte importante perché una struttura montata in maniera corretta e fruibile al 100%, sia per chi lavora e anche per chi verifica tutte le attività". Per Ponteggi Euroedile, che ha chiuso il 2018 con ricavi per quasi 9,4 milioni di euro, l’incarico di Loreto è comunque solo uno dei 270 cantieri in cui la società è oggi impegnata con i suoi 130 dipendenti.