BENETTON-FIR: SCONTRO DURO
Sul tavolo la spinosa questione degli stranieri
TREVISO - Ormai è scontro duro, al di là del 'burocratese' dei comunicati ufficiali tra la federazione italiana rugby (Fir) e Benetton Treviso.
Al termine dell'ultimo consiglio federale a Bologna è stata infatti diffusa una nota in cui si precisa che "il Consiglio ha espresso unanime rammarico e preoccupazione in merito alla situazione venutasi a creare con la società Benetton Rugby, caratterizzata da comportamenti e atteggiamenti nei confronti della Federazione Italiana Rugby (ricorsi, raccomandate etc.) che non appaiono conformi a quello spirito collaborativo necessario per il raggiungimento degli scopi che la partecipazione italiana al Rabodirect Pro12 (la Celtic league n.d.r.) esplicitamente si prefigge".
Si tratta in pratica della vecchia 'querelle' che oppone Treviso alla federazione che versa cospicui contributi alle due franchigie italiane in Celtic, e quindi ad Aironi e Benetton, per poi vedere i giocatori utilizzabili dalla nazionale sotto-utilizzati o mandati direttamente in tribuna, a favore di colleghi stranieri di nessuna utilità per la causa azzurra. "Il Consiglio Federale confida comunque che il tentativo che sarà effettuato, in via ultimativa - sottolinea la nota della Fir -, per normalizzare la situazione, nel reciproco interesse e nel rispetto degli scopi e dei principi sanciti dallo stesso capitolato tecnico-sportivo, abbia esito positivo". Se così non sarà, il presidente federale Giancarlo Dondi potrebbe mettere in atto la minaccia fatta a marzo di spostare altrove soldi e giocatori, per dar vita ad una nuova franchigia 'celtica'.
Intanto va sottolineato che quella tra Fir e Benetton rischia di essere anche una battaglia legale. Treviso ha infatti impugnato la delibera federale che ridurrà da 5 a 3 gli stranieri in campo nella prossima stagione. "Il Benetton ha impugnato la delibera presso la Corte federale.
Il problema è che abbiamo contratti pluriennali in essere con giocatori stranieri - aveva spiegato nei giorni scorsi il presidente del Benetton Amerino Zatta, ex manager azzurro -, che dovremo onorare anche se non potendo utilizzare i giocatori. Chiediamo un minimo di programmazione e anticipo dei tempi".
Ma la Fir non ha affatto gradito l'impugnazione del provvedimento unilaterale, intanto il Benetton sta preparando un altro un altro ricorso contro la limitazione, già in atto, degli stranieri in base ai ruoli. Insomma, ad un anno dalle elezione federali ci sono polemiche e forti divergenze di vedute sull'impiego dei giocatori, come quando venne sottolineato dalla Fir che potenziali titolari azzurri come Semenzato e Gori non sarebbero stati adeguatamente utilizzati, a favore di stranieri.
Treviso (che reclama contributi che non sarebbero ancora stati versati) ha sempre replicato che non è vero. E intanto si dibatte anche sul fatto avvenuto nella partita di Celtic contro il Connacht a Monigo, quando Treviso avrebbe violato la nuova norma restrittiva della Fir che vieta di utilizzare più di uno straniero nei reparti di prima, seconda e terza linea, e nei gruppi di ruoli centri-ali e mediani-estremo.
Un referto recapitato alla franchigia veneta contesta infatti l'utilizzo di Brendan Williams, sceso in campo con la maglia numero 11 di ala ma nel corso della partita passato in posizione di estremo e confliggendo così col sudafricano Willien De Waal in mediana.