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03 febbraio 2025

Treviso

Il branco abusava delle minorenni, i video in rete

Quattro arresti, anche a Preganziol: tra loro tre rampolli della 'ndrangheta

| Ansa |

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Il branco abusava delle minorenni, i video in rete

PREGANZIOL-REGGIO CALABRIA - Tre "rampolli" della 'ndrangheta, due dei quali figli di un boss detenuto da molti anni, sono stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di due ragazze minorenni. È accaduto a Seminara, nella Piana di Gioia Tauro, dove la polizia di stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Palmi su richiesta del procuratore della Repubblica, Emanuele Crescenti. Destinatario di un altro provvedimento restrittivo è anche un quarto giovane, figlio di un amministratore locale, per il quale erano stati chiesti gli arresti domiciliari ma che, al momento, risulta irreperibile.

Gli arrestati avrebbero anche ripreso le violenze sessuali e le avrebbero poi postate in rete. L'operazione che ha portato ai tre arresti é stata effettuata, oltre che a Seminara, in tre centri del nord Italia, Preganziol, in provincia di Treviso, Cislago (Varese) e Desio (Monza Brianza). È in queste località, in particolare, che risiederebbero gli indagati, nei confronti dei quali sono state effettuate perquisizioni che hanno portato al sequestro di alcuni computer, tablet e cellulari. Gli inquirenti vogliono accertare, in particolare, se nei dispositivi informatici e di telefonia degli indagati siano contenuti le riprese delle violenze a cui il "branco" sottoponeva, sin dal 2022, le due vittime.

In tal caso ci sarebbe anche la dimostrazione di uno scambio delle immagini. Stamattina la polizia, con il supporto degli psicologi, ha sentito le due vittime. Una è maggiorenne da poco, mentre l'altra compirà 18 anni a breve. Per una delle due ragazze le violenze sarebbero state ripetute, mentre l'altra sarebbe stata vittima di un solo episodio. Nessuna delle due, però, ha mai sporto denuncia. La Procura di Palmi sta proseguendo, comunque, gli accertamenti ipotizzando che gli arrestati fossero alla ricerca di altre ragazze da sottoporre a violenze. "È stata un'indagine - ha detto, incontrando i giornalisti, il procuratore Crescenti - che abbiamo condotto con dolore perché riguarda condotte che sono obiettivamente raccapriccianti. Le violenze del 'branco', a causa dei legami familiari degli indagati, hanno chiaramente le stimmate della criminalità organizzata. Lavoreremo inoltre per verificare se, oltre alle due che abbiamo individuato, ci siano state altre vittime di violenze". (di Lucio Musolino, ANSA)

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