Brexit, Ue: "Accordo di principio su proroga"
| Isabella Loschi |
"Dopo la richiesta del Regno Unito di prolungare" il periodo previsto dall'articolo 50 del Trattato sull'Ue per la Brexit, i rappresentanti permanenti dei 27 Paesi membri "hanno terminato la riunione", cui ha partecipato il capo negoziatore dell'Ue Michel Barnier, e "hanno concordato sul principio di un rinvio: il lavoro continuerà nei prossimi giorni. L'intenzione è quella di prendere questa decisione per procedura scritta". Lo ha detto la portavoce capo della Commissione Europea Mina Andreeva, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. La portavoce non ha parlato della durata del rinvio, rimandando al Consiglio Europeo, l'istituzione Ue cui spetta la decisione.
Non si terrà, dunque, il Consiglio Europeo straordinario che era stato ventilato nei giorni scorsi. A quanto si apprende, in Coreper, il Comitato dei Rappresentanti Permanenti, gli ambasciatori degli Stati membri presso l'Ue, si è registrato un accordo unanime sulla necessità di accordare al Regno Unito una proroga, dato che nessuno vuole una hard Brexit. Tuttavia, i 27 non hanno raggiunto il consenso pieno sulla durata del rinvio: per decidere quanto tempo concedere al Regno Unito gli Stati membri continueranno le discussioni nei prossimi giorni. Il governo britannico, in una lettera che il primo ministro Boris Johnson non ha firmato ma che l'esecutivo ha dovuto comunque inviare al presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, ha chiesto un rinvio fino alla mezzanotte (ora di Bruxelles) del 31 gennaio 2020. Per Johnson, però, l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea il 31 ottobre "è ancora possibile". Il premier britannico sembra non aver perso la speranza di realizzare la Brexit secondo la data prevista. "Sfortunatamente, dipende da cosa dirà la Ue. Siamo in una situazione nella quale, in base alla 'legge di resa' approvata dal Parlamento, spetta alla Ue decidere se possiamo rimanere o no, e spetta alla Ue decidere quanto sarà lunga la proroga", ha detto il premier secondo quanto riportato dai media britannici.
CORBYN - Intanto il leader del Labour Party Jeremy Corbyn ha ribadito in un'intervista all'emittente Itv che i laburisti potrebbero sostenere l'idea di Boris Johnson per elezioni anticipate solo se prima "sarà tolto dal tavolo il no deal". "La mia posizione è che prima dobbiamo togliere dal tavolo il no deal. Sarebbe catastrofico per l'occupazione e le imprese in Gran Bretagna e sarebbe molto dannoso per l'Irlanda del Nord" ha sottolineato Corbyn.
Quindi alla domanda diretta se darebbe il via libera a elezioni nel caso in cui la Ue accordasse una proroga della Brexit al 31 gennaio, Corbyn ha detto che potrebbe farlo, "se il primo ministro lunedì verrà in Parlamento e renderà assolutamente chiaro che non ci sarà il no deal. Deve farlo perché è così che funziona il Parlamento: lui deve essere responsabile. Penso che un'uscita senza accordo sia molto pericolosa, se lunedì viene e la esclude, allora ok" al voto anticipato.