Buon compleanno, "Bretela infame"
Bastanzetti ripercorre la storia della contestata strada di Ceneda
VITTORIO VENETO - La Bretella di Ceneda compie un anno. E invece di una festa, si becca un rimprovero: quello di essere non solo inutile, ma pure dannosa. Ad andare all'attacco, con parole e immagini, della strada Ippolito Pinto, inaugurata il 28 luglio scorso, lo storico oppositore dell'opera Michele Bastanzetti, esponente del comitato di quartiere. Che ricorda parole e fatti, promesse e realtà, segnali e proteste, damigiane e errori (di viabilità e grammatica) che hanno segnato la storia del primo anno di vita (poco animata) della Bretella.
"Un anno fa il taglio del nastro - ricorda Bastanzetti - Il giorno della sua inaugurazione politici e progettisti del progetto dichiaravano che su quella strada sarebbero passati 10.000 veicoli al giorno e che avrebbe risolto i problemi della parte sud di Vittorio. Invece, i transiti non superano le 2500 unità, esclusi giorni di festa quando la strada è semideserta". "Sono peggiorati i flussi sulla SS 51, incluso il centro di S. Giacomo - continua Bastanzetti, e incalza - Sull’ asse via del Lavoro-Canova, che doveva essere di botto alleggerita dal traffico pesante, continuano invece a transitare anche i camion, anche in senso discendente, dove pure vige lo specifico divieto".
Via Ippolito Pinto
"Mancano dei tratti di pannelli fonoassorbenti; in primis proprio quelli più necessari, a protezione di borgo Vendràn. Non sono state realizzate le promesse opere complementari: la ciclabile di collegamento tra l’inizio ovest della bretella e Cozzuolo e la sistemazione del park all’uscita dell’ A27". . "E' completamente insabbiato nel porto delle nebbie provinciali il fantasmagorico progetto, che a sentir Muraro e il Sindaco doveva persino essere finanziato dall’ ANAS, del collegamenteo tra la bretella Pinto e la zona industriale. Senza questo collegamento la già fallimentare bretella Pinto dimostra ancor più la sua assurdità che si somma alla vergogna per aver sacrificato inutilmente tante risorse economiche, tanto terreno agricolo e tanto patrimonio storico (centuriazione romana). Da ricordare che, comprese gli espropri e l’obbligato trasferimento del Pazienza la spesa complessiva si aggira sui 12 mln di euro"
Via Sant'Antonio
Michele Bastanzetti, ricorda l'anniversario anche in modo iconografico. Raccogliendo immagini che ritraggono la damigiana che per molte settimane ha stazionato di fronte alla Plastomeccanica, il cartello "Bretela Infame" che ha salutato i passanti per giorni, la Bretella deserta e la limitrofa via S. Antonio intasata, il camion che scende in via Grazioli incurante del divieto. Alcuni, questi, degli episodi che sono rimasti impressi all'esponente del comitato di quartiere. Insieme alle corse clandestine, agli allagamenti -post -acquazzoni, alle piante morte di sete...