BUONA DOMENICA "Vuoi Immuni? Cambia il cellulare"
Segnalati tentativi di truffa anche nella Marca. Ma utilizzare l'app del ministero della Salute è oggettivamente un problema
TREVISO - L’impennata della curva epidemiologica produrrà la settimana prossima anche un nuovo Dpcm. Sembrano così lontani i tempi, quelli del lockdown, quando i Dpcm si sfornavano a getto continuo. Ci stavamo quasi disabituando, ai Dpcm. Anche di mantenere il distanziamento sociale durante la movida in troppi si erano dimenticati, autoconvincendosi che tutto fosse finito. E invece è ricominciato. Riprenderanno prescrizioni, divieti e sanzioni. Nel frattempo le ben note raccomandazioni.
Pure la App Immuni è tornata orgogliosamente alla ribalta, con gli spot del Governo a persuadere più italiani possibile a scaricare l’app (già 7 milioni lo hanno fatto) per il proprio bene, dei loro familiari e dello Stato. Rassicurando che la privacy non sarà violata e che “Immuni” – c’è da stare tranquilli - non è mica il Grande Fratello! Magari una informazione più didascalica rivolta al grande pubblico sul funzionamento della app non sarebbe stata del tutto inutile. Ma tant’è: è una sensazione di inutilità della applicazione che si va sempre più diffondendo considerando che, come pare, dopo aver l’interessato segnalato di essere venuti a contatto con un positivo, nulla di nuovo si appalesa sotto il sole, al punto che il segnalante non sa se reputarsi un segnalato e “autoconsegnarsi”.
Ma a inquietare c’è dell’altro: circolano informazioni piuttosto “interessate” su modelli di cellulari più o meno adatti a scaricare “Immuni”. Suffragate dalla notizia che un certo numero di utenti prova e riprova ma non c’è nulla da fare: a scaricare la applicazione proprio non gliela fanno. Rassegnati, al punto vendita assentono a chi gli risponde che il modello è anacronistico: “vuole Immuni? Deve cambiarlo”. Il pensiero va ai più anziani, che sono la gran parte della popolazione…
Abbiamo chiamato la Federconsumatori di Treviso, che giovedì di questa settimana ha avviato, sull’intero territorio nazionale, una campagna di sensibilizzazione per un impiego il più capillare possibile della applicazione che permette il tracciamento dei contatti del contagiato: “Le difficoltà tecniche a livello di sistema operativo ci risultano” – confermano dall’associazione dei consumatori. “Di associati o loro conoscenti avvicinati e invitati a cambiare cellulare invece non siamo a conoscenza, ma non lo riteniamo per nulla improbabile. Del resto, al momento di scaricarla, ti mettono sull’avviso riguardo le false comunicazioni, preavvisando che Immuni comunicherà sempre e soltanto attraverso l’app e le relative notifiche. Monitoreremo e intanto invitiamo a segnalarci i casi”.
Telefonate da uffici ministeriali, commessi viaggiatori che suonano al campanello di casa, operatori di compagnie telefoniche, venditori che sollecitino rottamazioni: occhio alle truffe. Sul nostro cellulare possiamo continuare a confidare.
Buona domenica