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02 dicembre 2024

Cronaca

Cacciato per un post, Ex Ilva conferma licenziamento

I sindacati rilanciano lo sciopero a Taranto di 24 ore per il 23 aprile. L'azienda: "Con Cristello nessun confronto ma pronti a incontro"

| Roberto Silvestrin |

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Cacciato per un post, Ex Ilva conferma licenziamento

ITALIA - Fumata nera dall'incontro previsto dalla procedura di raffreddamento tra la direzione dell'Ex Ilva di Taranto e Fim, Fiom e Uilm sul licenziamento di Riccardo Cristello, cacciato dall'azienda per aver condiviso su Facebook l'invito a seguire la fiction 'Svegliati Amore Mio' con un messaggio che la multinazionale dell'acciaio ha definito 'denigratorio'.

 

L'azienda infatti ha confermato l'allontanamento del lavoratore e i sindacati hanno rilanciato lo sciopero a Taranto di 24 ore, già proclamato nei giorni scorsi, per il 23 aprile prossimo con manifestazione a Roma, sotto al Mise. "Riteniamo inaccettabile l'atteggiamento della multinazionale che continua a non voler aprire un confronto di merito con le organizzazioni sindacali al fine di evitare ulteriori tensioni sociali tra i lavoratori. Tale situazione non fa altro che rafforzare la piattaforma rivendicativa di Fim, Fiom e Uilm di Taranto in vista della campagna di assemblee promossa in questi giorni", dicono in una nota.

 

"Pertanto, riteniamo indispensabile aprire un confronto con i Ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro per porre fine a questa situazione di assoluta incertezza che vivono i lavoratori sociali e dell’appalto dello stabilimento siderurgico", concludono. In una nota la replica di Arcelor Mittal Italia: "L'azienda non ha ricevuto alcuna richiesta di confronto da parte del dipendente licenziato ma ribadisce la propria disponibilità ad un confronto analogo a quello avuto recentemente con l'altro dipendente, all’esito del quale, a fronte della presentazione di adeguate scuse, l’azienda ha deciso di revocare il licenziamento".

 

"Anzi ribadisce - dice ancora l'azienda - che le giustificazioni formulate per iscritto dallo stesso non fanno che confermare le motivazioni della sanzione disciplinare".

 



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Roberto Silvestrin

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