Cari veneti (non imbriaghi) testimoniate per me
Oliviero Toscani lancia un sos. Promettendo un’ombra. Anzi: due
| Emanuela Da Ros |
TREVISO – La volete un’ombra offerta da Oliviero Toscani? Lui ve la promette doppia. Purché gli scriviate, purché lo mandiate in mona, ma per scherzo. Purché testimoniate (a lui e ai giudici a cui dovrà rispondere per oltraggio o diffamazione o non si sa bene cosa…) che sapete ridere. Il fotografo più polemizzato d’Italia, risguscia fuori. Con un appello.
«Cari amici veneti – scrive Toscani - vi sarete accorti che qualche vostro corregionale si è un po' offeso quando ho definito il vostro "popolo di ubriaconi atavici". Adesso mi servono un paio di milioni di voi. Mi servite voi veneti con senso dell'umorismo, con il brio che è la vostra più grande caratteristica, con la ricchezza di spirito che è la qualità nella quale si riconosce l'ingegno. Vi chiedo di scrivermi qualche riga alla mail write@toscani.com: impacchetterò i commenti e li porterò in tribunale con me, per dimostrare che la maggioranza veneta, quella che sa ridere, ha accolto le mie parole con un sorriso o, al massimo, con un "va in mona". Mi autodenuncio fin da subito per corruzione di testimoni: a chiunque mi scriverà, zittendo i livorosi, offrirò un'ombra. Doppia».
Raggiunto al telefono a Londra dove attualmente lavora, Toscani (accento meneghino) spiega che la sua non è (ma davvero?) una trovata pubblicitaria. Che I testimoni gli servono proprio. Perché – pare – dovrà subire un processo per aver dato ai veneti l’epiteto di “imbriagoni atavici”, durante la trasmissione La Zanzara andata in onda il primo febbraio scorso.
Toscani, alla fine è stato davvero querelato da Zaia? Ah, non so se è stato Zaia. So che mi sono arrivate un paio di querele, ma penali addirittura…una cosa complicata. E sicuramente mi sono arrivate da veneti imbriaghi. Per cui ho detto: dai che facciamo ‘sta cosa. Buttiamola sul ridere. Ho lanciato un appello perché ho bisogno di commenti solidali e so che ci sono almeno due o tre milioni di veneti che sanno ridere. Ma so anche che ce sono parecchi di ubriachi. Gli stessi che dicono negri agli immigrati, che le sparano in continuazione, come quell sindaco…Giò Formaggio.
Pensa di trovare persone disposte a sostenerla? Ma sì, veneti briosi e col senso dell’humor ce ne sono tanti. Non sono mica tutti baciabanchi. Però non so come facciano a sopportare tutti quelli che – da imbriaghi persi – continuano a spararle grosse. Non so come facciano I veneti a tollerare quell sindaco di Padova, come si chiama?, che dice una cazzata dopo l’altra. Ma insomma: svegliatevi! E’ ora di reagire, ué: il mondo va avanti.
Dopo che Toscani, nella trasmissione radiofonica La Zanzara, aveva detto che I veneti sono un popolo di alcolizzati, non erano mancate le reazioni. Il governatore Zaia aveva chiesto a Toscani di scusarsi ufficialmente altrimenti si sarebbe rivolto all’Avvocatura regionale. Toscani aveva risposto all’ultimatum con una lettera ironica, in cui invitava a sdrammatizzare. E a ridere di quei luoghi comuni a cui i veneti tradizionalmente non sono immuni .
Zaia però non si era convinto della buona fede di Toscani e aveva sollecitato il fotografo a porgere delle scuse più serie (e ufficiali).
La “novella” sembrava essere arrivata all’epilogo quando il pm di Verona Marco Zenarelli aveva respinto alcune istanze di querela nei confronti del fotografo perché le sue parole non potevano avere rilevanza penale rientrando nel repertorio semantico-folcloristico dei luoghi comuni.
Evidentemente però la polemica che si era già “decantata” nelle osterie e sui massmedia è stata “scaraffata” in tribunale.
Emanuela Da Ros