Caso Ruby, il processo va avanti
Respinta la richiesta di sospensione
MILANO - Il processo Ruby che vede imputato Silvio Berlusconi per prostituzione minorile e concussione, va avanti.
Lo hanno deciso i giudici della IV sezione penale di Milano dopo 4 ore di camera di consiglio respingendo le istanze della difesa dell'ex premiercon cui si chiedeva la sospensione del processo per consentirgli di seguire la campagna elettorale. I giudici hanno respinto anche la richiesta del rinvio dell'udienza di oggi per legittimo impedimento essendo Berlusconi impegnato in una riunione del Pdl.
"La richiesta di sospensione del processo non può trovare accoglimento" spiega il giudice Giulia Turri nelle sue motivazioni. Quanto invece alla richiesta di rinviare l'udienza odierna per una riunione del Pdl secondo i giudici la riunione "non è riconducibile all'attività parlamentare in senso proprio o in senso lato". In questo senso non si può applicare il legittimo impedimento e l'assenza di Berlusconi è legata "a una sua scelta personale".
Intanto la difesa di Berlusconi ha rinunciato alla testimonianza di Ruby nel processo. Una decisione condivisa dall'accusa e che fa 'saltare' la testimonianza di Karima, considerata una dei testi chiave del procedimento.
Dopo le polemiche suscitate per la sua assenza nell'udienza dello scorso dicembre la giovane Ruby questa mattina si era presentata nell'aula del tribunale di Milano per testimoniare. La marocchina citata come teste dalla difesa, sarebbe stata l'ultima testimone. Ruby è "stupita perché voleva essere ascoltata", ha fatto sapere il suo avvocato Paola Boccardi.
"Avremmo preferito sentirla a dibattimento, ma è impensabile in campagna elettorale", ha spiegato Niccolò Ghedini. "Un'amara rinuncia per opportunità politica" visto che ha già rilasciato "ampissime dichiarazioni che scagionano completamente Berlusconi". Il legale dell'ex premier attacca quindi i giudici: "Il tribunale è entrato pesantissimamente nella campagna elettorale e me ne dispiaccio''."Si arriva certissimamente a sentenza prima delle elezioni. Mi sembra questo il chiarissimo intento del tribunale".
La difesa di Berlusconi, dopo la rinuncia ad ascoltare Ruby, ha chiesto però che siano ammessi nuovi testimoni tra cui George Clooney, Cristiano Ronaldo e la madre della giovane marocchina. Una richiesta ritenuta "inutile e superflua" dal sostituto procuratore Ilda Boccassini e su cui i giudici si sono riservati di decidere nella prossima udienza, in calendario il 21 gennaio.
Così come si sono riservati di decidere sulla richiesta della procura di acquisire l'intervento di Berlusconi nella puntata dell'8 gennaio a 'Otto e mezzo'. Per Ghedini le parole dell'ex premier in tv "non possono avere valenza processuale. Berlusconi ha già rilasciato ampie dichiarazioni" sul caso.
Sul fronte politico la decisione del tribunale di Milano di non fermare il processo durante la campagna elettorale, scatena l'ira del centrodestra. Per il segretario del Pdl Angelino Alfano ''appare chiara la volontà di entrare a gamba tesa nella campagna elettorale, condizionandone fortemente gli esiti, per arrivare persino a una sentenza definitiva prima della competizione. E' inammissibile - aggiunge Alfano - quanto si delinea all'orizzonte. Come è inammissibile che la giustizia sia utilizzata a fini politici''.
Invoca un intervento di Napolitano il coordinatore del Pdl Sandro Bondi per il quale "solo un pronunciamento del Presidente della Repubblica può garantire uno svolgimento regolare e democratico della campagna elettorale".
(Adnkronos)