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27 novembre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

I cipressi in memoria dei caduti di Vidor "violentati" per far posto alle viti

La denuncia di Fare Rete

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

I cipressi in memoria dei caduti di Vidor

VIDOR - I cipressi in memoria dei caduti della Grande Guerra “violentati” per far posto alle viti. E’ la denuncia che arriva dal gruppo ambientalista Fare Rete: al centro dell’attenzione gli alberi del Sentiero dei Cipressi, che corre dal Col Castello al Col Carpenòn, a Vidor.

 

“A partire dal 1922, in base a precise indicazioni del Ministero della Pubblica Istruzione, perfino le più piccole località italiane ricordarono con i viali e i parchi della rimembranza il sacrificio dei loro soldati.

 

Ogni soldato ebbe una pianta in suo ricordo e questi giardini furono dichiarati monumenti pubblici nel 1926. La battaglia di Vidor, combattuta il 10 novembre 1917, costò la vita 315 militari alpini italiani. Molti superstiti e parenti dei caduti tornarono nei luoghi della battaglia per l’inaugurazione dei monumenti e dei viali dedicati ai combattenti” scrive il comitato nella lettera indirizzata, tra gli altri, al sindaco Albino Cordiali.

 

“Negli ultimi anni la maggiore disponibilità di potenti mezzi meccanici e la frenesia della produzione viticola in qualsiasi metro quadro recuperabile ha comportato varie aggressioni a tratti significativi del percorso: il doppio filare di cipressi oggi è limitato a pochi metri e le piante continuano ad essere danneggiate, scorticate ed abbattute anche se non arrecano disturbo alle coltivazioni o al passaggio dei mezzi agricoli” dichiarano gli ambientalisti.

 

Fare Rete ha inviato la nota anche al presidente del consorzio Docg, Innocente Nardi, in quanto ritiene che il paesaggio candidato a patrimonio dell’umanità “non debba essere banalizzato e violentato dalle ruspe” e che “il valore di un vino sia strettamente legato a quello dei luoghi in cui viene prodotto”.

 

Un appello è stato lanciato anche all’Ana di Valdobbiadene e Vidor, per invitare gli alpini a vigilare su tutti i luoghi che ricordano la Grande Guerra, sentiero dei Cipressi compreso.

 


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Roberto Silvestrin

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