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29 marzo 2024

Conegliano

Conegliano, è polemica in consiglio

La minoranza: “Risposte insoddisfacenti”

| Clara Milanese |

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Conegliano

CONEGLIANO – Un consiglio comunale tra alti e bassi, quello che si è tenuto ieri sera a Conegliano.

Focale tra i 10 punti in programma, quello della variazione di bilancio, che ha visto un preoccupato assessore Rossetti lanciare una frecciatina al sindaco: “Ho promesso al sindaco di non parlare più ma avrei altre cose da dire - ha spiegato l’assessore dopo aver illustrato i numeri del bilancio. “Guardate che il Covid non è finito. I contributi che abbiamo avuto, li abbiamo nel 2020. – il messaggio di Rossetti – Un articolo recentemente apparso su Il Sole 24 Ore dice che comuni e province hanno un buco di almeno 2 miliardi da coprire”.

A cogliere il suo punto i consiglieri Bortoluzzi e Ferraresi: “Assessore, bisogna parlarne. Non è che bisogna non parlarne perché il sindaco dice di non parlare”, ha esordito quest’ultimo. “La mia critica vuole essere politica in un concetto che voi chiamate “prudenziale” – ha poi proseguito il consigliere dei cinque stelle – Mi riferisco al decreto rilancio e all’inserimento, nel titolo 2 di quei “prudenziali” 900mila euro: secondo noi questo non è il momento della “prudenzialità”, è il momento di una normale audacia. Mi spiego: se è vero che 502 mila euro rappresentano il 30% dell’inserimento al titolo 2 che è assodato, noi non possiamo mettere solo 900 mila euro… Vogliamo essere normalmente audaci e mettere 1 milione e 4, 1 milione e 3? 500 mila euro in più di entrate che equivalgono a previsione di spesa. Si legge negli allegati che in caso di errore, di scelte sbagliate, il bilancio di Conegliano è un bilancio solido e permette tempestive variazioni e sistemazioni dell’eventuale caduta”.

Rapido è arrivato il chiarimento di Fabio Chies: “Il mio ringraziamento va all’assessore Rossetti”, le sue prime parole. “Quando si parla di spinte coraggiose, la spinta da parte della amministrazione comunale e della giunta è quella di mettere nel bilancio più soldi di quelli che sono stati messi e tenere meno a riparto, perché riteniamo che i soldi vadano utilizzati nel momento in cui ce n’è bisogno. L’azione operata dall’assessore Rossetti è stata quella di trovare mediazione tra un parere favorevole del revisore dei conti e quanto spingevamo noi per mettere i soldi a disposizione. È stata una mediazione piuttosto estenuante. Il riparto di 3miliardi di cui si parla per il fondo Covid ha dato a Conegliano 1.954.786 di euro di cui 502.354 erano già quelli introiettati, per cui dovremo introiettarne un altro milione e 452 mila euro”.

Oltre che di numeri si è parlato anche di cultura e sicurezza, con la discussione delle interpellanze presentate dal PD circa lo stato del patrimonio culturale della città e i recenti episodi di violenza registrati in centro. Dopo un breve discorso, in cui il consigliere Alessandro Bortoluzzi ha chiesto spiegazioni circa i problemi di spaccio di droga e disagio giovanile in città, invitando a non cogliere occasioni come quella della rissa per fare facile propaganda politica, ferma è stata la risposta del sindaco: “La strumentalizzazione politica, consigliere, mi sembra sia partita da voi. Noi accettiamo chiunque rispetti le regole, la discriminazione che facciamo è tra chi si comporta bene e chi si comporta male”. Chies ha poi chiarito che il comune, insieme alle autorità, ha immediatamente preso le azioni necessarie, creando così un bel deterrente contro future situazioni simili.

Non ha però colto il punto di Bortoluzzi, che non contento ha ribattuto: “Non sono molto soddisfatto della risposta perché chiedevo anche di inquadrare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti e di come si sta presentando. Rispetto a questo fenomeno sono perfettamente d’accordo con lei: ci sta la repressione”.

Poco soddisfatta delle risposte ottenute dall’assessore Gaia Maschio, anche Isabella Gianelloni, che prendendo spunto dal furto della testa marmorea al Castello, aveva chiesto all’amministrazione come intendesse gestire i beni culturali cittadini, oltre che il valore del bene rubato: “Da come ho letto sulla stampa, c’era anche il dubbio del valore del bene sottratto, il che mi fa pensare che manchi anche una valutazione generale del valore dei beni culturali che custodiamo in città”. La risposta dell’assessore alla cultura ha guardato al futuro: “I beni esposti al museo erano stati catalogati tra il 1998 e il 2002, ma non di tutti è stata fatta la stima del valore al tempo, tra cui per esempio la testa marmorea scomparsa. È comunque in previsione di realizzare quanto prima, da parte dell’ufficio patrimonio, un aggiornamento del vecchio inventario dei beni culturali del comune, nell’abito dell’aggiornamento straordinario dell’inventario nel 2018”. Secca ha controbattuto la consigliera Gianelloni: “Mi pare di capire che non conosciamo il valore della testa marmorea. – ha chiosato – Ha inoltre usato molto il tempo futuro e non mi ha detto niente però sull’area Zanussi”, altro argomento inserito nell’interpellanza dopo che da un accesso agli atti compiuto dal gruppo consiliare del PD è risultato che i capannoni dell’area Zanussi non hanno il certificato di prevenzione incendi.

 



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