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26 dicembre 2024

Conegliano

Conegliano, 25 aprile gremito e trasversale

Un corteo partecipato e vario ha riempito piazza IV Novembre e piazza della Resistenza, dimostrando il bisogno di richiamarsi ai valori della Liberazione

| Fabio Zanchetta |

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| Fabio Zanchetta |

Conegliano, 25 aprile gremito e trasversale

CONEGLIANO - Erano quasi tutti presenti, i protagonisti della vita politica cittadina, nel grande e partecipato corteo che ieri, giovedì 25 aprile, ha celebrato il giorno della Liberazione a Conegliano omaggiando, come ormai da tradizione, prima i caduti di tutte le guerre in piazza IV Novembre e poi i martiri della Resistenza nell'omonima piazza tra via Filzi e viale Istria.

Oltre a tutte le autorità cittadine, ai rappresentanti delle forze armate, delle associazioni d'arma e dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Anpi) e a tanti cittadini, era presente infatti una nutrita rappresentanza dell'amministrazione comunale e di parte dell'opposizione, anche se in quest'ultimo caso i membri si sono presentati di fatto da separati in casa, dopo le polemiche (alcune riguardanti proprio la partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile) che negli scorsi mesi hanno contrapposto la segreteria del Partito Democratico e l'ex candidata sindaco Francesca Di Gaspero. “Non pensiamo mai che sia inutile chiarire la semplice differenza tra democrazia e fascismo – ha spiegato Omar Lapecia Bis, presidente della sezione Anpi di Conegliano, nel suo discorso accorato – Il fascismo nasce sui miti della forza, della violenza e della disuguaglianza portati a sistema, la democrazia sulla pari libertà e dignità di tutti”.
“I compiti delle associazioni partigiane e degli istituti storici sono ancora stringenti e attuali, perché in modo carsico e ricorrente si continua a cercare di riscrivere la storia e far correre in modo strisciante delle vere mistificazioni, prima di tutte quella del fascismo bonaccione che ha fatto cose buone”, ha proseguito.

“L'idea di poterci sedere a un tavolo a discutere con qualcuno che ha la libertà di esprimere idee anche molto diverse dalle nostre è un qualcosa che abbiamo conquistato a fatica e dobbiamo tenerci, perché fa parte delle società occidentali e civili”, ha ricordato il sindaco di Conegliano Fabio Chies. “Oggi siamo tutti qui a testimoniare che il 25 aprile è una festa di tutti, e sinceramente faccio ancora fatica a capire come qualcuno non voglia parteciparvi, rischiando di far pensare a qualcuno che si tratti di una celebrazione di parte” ha voluto sottolineare il sindaco. Ma la presenza più significativa di tutte è stata quella di Anna Granzotto, staffetta partigiana novantasettenne e di Giulietta Bareato Perini, vedova e cognata novantottenne di internati nei lager nazisti, che hanno ancora una volta portato la loro viva testimonianza di quei tempi oscuri, e di quanto fu importante per la società italiana la Liberazione.

Anna Granzotto, che come Gino Bartali portava in segreto le comunicazioni di sicurezza ai partigiani della brigata Mazzin e della brigata Tollot nascondendole nella canna della sua bicicletta, ricorda ancora commossa la foto che volle scattare il primo maggio del 1946 sul Monte Piatti a Susegana, dopo aver riunito i partigiani delle due brigate per festeggiare la Liberazione. A sottolineare che il dovere della Memoria non è una stanca ritualità ma un continuo e necessario lavoro di giustizia morale anche la Presidente del Consiglio comunale Isabella Gianelloni, che ha voluto ricordare la figura di Giacomo Matteotti nell'avvicinarsi del centario del suo brutale omicidio.

“Credo che le date della nostra storia abbiamo un'importanza fondamentale – spiega Gianelloni – e oltre al 25 aprile dobbiamo anche ricordare giorni come il 10 giugno del 1924, quando il fascismo mostrò il suo vero volto assassinando un deputato appena eletto perché aveva denunciato i brogli e le violenze perpetrati dai fascisti durante la campagna elettorale”. “Il 3 gennaio 1925 Mussolini si assunse la responsabilità politica e morale di quell'assassinio – prosegue – e credo che questo basti a far capire cosa fu veramente il fascismo. Ho proposto al comune di Conegliano, e ci stiamo lavorando, di dedicare una targa a Matteotti nella via cittadina a lui intitolata per ricordane il sacrificio per la nostra libertà”.


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