Conegliano, il centro si svuota e i negozi chiudono: "Colpa anche del caro affitti"
Stefano Sperandio, vice presidente di Conegliano in Cima, chiede una "politica di agevolazioni fiscali" anche per i locatari
CONEGLIANO - Lo svuotamento del centro di Conegliano non si ferma. Le chiusure annunciate nei giorni scorsi preoccupano l’associazione Conegliano in Cima, che chiede interventi per arginare la desertificazione della città.
“Le continue chiusure stanno impoverendo sempre di più il centro cittadino – sostiene Stefano Sperandio, vice presidente dell’associazione e componente della giunta di Ascom Conegliano -. I vari lockdown stanno iniziando a mietere le prime vittime, e il fenomeno è destinato a peggiorare. Vanno messe in campo iniziative e strategie a difesa della rete commerciale di vicinato, vero baluardo per la promozione e la valorizzazione dei contesti urbani”.
L’associazione chiede “una politica di agevolazioni fiscali e sburocratizzazione”, anche a favore “dei locatari che decideranno di ridimensionare i canoni d’affitto”. Il Covid ha aggravato la crisi del commercio, ma secondo Sperandio l’origine del problema è un altro: “Il caro affitti. Sono davvero pochi i locatari che in quest’anno disgraziato hanno agevolato i propri inquilini con riduzioni o sospensioni degli affitti”.
E così arriva la proposta: “Una riduzione delle tasse comunali in cambio di un ridimensionamento della locazione potrebbe rappresentare un aiuto valido e un incentivo a nuove aperture”. Un’altra partita riguarda invece l’esenzione dal pagamento dei plateatici: “Vista la possibilità offerta dal Governo, spero che venga concessa la proroga fino al 31 dicembre del 2021”.