Il confronto tra i candidati ha messo in luce le distanze di ciascuno su «Cultura è/e sviluppo»
Miete consensi Lorenzo Zurlo, il più giovane dei 5 ma anche il più innovativo e coraggioso nelle proposte
CASTELFRANCO - «Cultura è/e sviluppo»: questo il titolo scelto dalla Libreria Massaro per il primo confronto pubblico tra i 5 candidati sindaco, organizzato con il supporto dell’Albergo al Moretto, che ha concesso il suo giardino come sede del dibattito.
L’obiettivo dell’incontro era ragionare di cultura come motore di crescita e immaginare una città con nuove idee. Pur con la condivisione generale di un impegno per la cura e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale di Castelfranco, sono emerse le distanze tra i cinque candidati, risultando evidente soprattutto il distacco formativo e generazionale.
Seguendo l’ordine alfabetico, il primo a prendere la parola è stato Cristian Bernardi (Movimento 5 Stelle), che ha sottolineato l’obiettivo (applicabile anche ad altri settori) di nominare come assessori comunali dei professionisti, preparati e esperti della legislazione del loro ambito, e di rendere le commissioni aperte a tutte le persone e le associazioni legate al tema della cultura.
Maria Gomierato (lista civica), forte dell’enorme successo della mostra per i 500 anni della morte del Giorgione nel 2009-10, afferma la necessità di curare al meglio le relazioni con gli altri enti locali e sovraordinati, al fine di creare una rete virtuosa per promuovere e valorizzare le ricchezze artistiche del territorio. Per l’ex-sindaco è inoltre importante intercettare i finanziamenti disponibili per far fruttare il patrimonio cittadino e migliorare la qualità della vita dei castellani.
Il sindaco uscente Stefano Marcon (Lega) ha invece illustrato le azioni condotte dalla sua amministrazione per «una politica culturale inclusiva», che ha visto un miglioramento nel servizio in biblioteca, relazioni più intense col territorio (dall’Associazione città murate alla prossima mostra su Noè Bordignon), un maggior coinvolgimento delle scuole e la valorizzazione di artisti locali (come ‘Bepe’ Pastrello), ricordando inoltre che il 2019 ha segnato il record delle presenze in città (oltre 100mila).
Sebastiano Sartoretto (civica di centro-sinistra) ha parlato della creazione di un volano per rilanciare turisticamente Castelfranco, ripensando gli spazi culturali, alcuni da razionalizzare, altri da creare ex-novo (in questo caso, realizzando ad esempio nuove aule studio per studenti). Ha poi indicato come priorità la creazione di sinergie, ad esempio con la Parrocchia per il completamento del museo dell’Opera del Duomo o con altri enti territoriali, per la realizzazione di importanti percorsi culturali.
Lorenzo Zurlo (lista civica), il più giovane dei candidati (22 anni), ha invece presentato un progetto più innovativo, incentrato su un’idea tout court di cultura, non limitata al solo settore artistico. Con l’“Estetica relazionale” di Nicolas Bourriaud sottobraccio, Zurlo, oltre ad aprire all’arte contemporanea, rifugge dalla semplice idea di cultura come appendice al turismo e parla invece di uno sviluppo culturale come linfa anche del settore produttivo, che può giovare della creatività sviluppata dalla città per innovarsi.
In sede di dibattito col pubblico, sono emerse questioni legate alla tematica del 5G, agli ex-impianti Fervet e alle scuole. Se per i primi due temi i candidati concordavano in linea generale sul ruolo di supervisore che il Comune deve attuare su argomenti non di sua diretta competenza, il tema delle scuole è stato oggetto di velenose frecciate tra i presenti.
Tuttavia, se i tre principali contendenti (Marcon, Sartoretto, Gomierato) basavano le loro osservazioni sull’edilizia scolastica e sulla logistica delle sedi, Zurlo ha voluto sottolineare quello che succede dentro le scuole, puntando a valorizzare le impetuose energie dei giovani e, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, a far sì che essa sia una vera opportunità per studenti e imprese, ponendo un freno a esperienze poco formative.