Il Conservatorio Steffani pronto a presentare il capolavoro di Buxtehunde nelle chiese della provincia
"Membra Jesu Nostri" è un capolavoro della musica vocale del XVII secolo che il Conservatorio ha deciso di proporre alla vigilia della Settimana Santa
CASTELFRANCO - “Ecco sui monti i passi di un messaggero, un araldo di pace”. Esordisce con questi versi “Membra Jesu Nostri”, capolavoro della musica vocale che il compositore tedesco Dietrich Buxtehude realizzò nel 1680, influenzando una generazione di musicisti, tra cui Johann Sebastian Bach. A distanza di circa 350 anni, una produzione diretta dal Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco eseguirà questo racconto musicale di rara bellezza e armonia, dedicato alla contemplazione di Cristo in croce, in diverse chiese della provincia di Treviso.
Si inizia questa sera nel duomo della città capoluogo, per poi passare domenica 3 a Conegliano, lunedì 4 a Castelfranco, martedì 5 a Castello di Godego, mercoledì 6 a Bassano del Grappa e giovedì 7 (anniversario del bombardamento alleato di Treviso del 1944) a Motta di Livenza.
Una produzione impegnativa, che vede coinvolti oltre trenta tra coristi e musicisti, in uno sforzo anche tecnico-logistico per portare lo spettacolo per le chiese trevigiane e che segna la ripresa delle produzioni del Conservatorio dopo due anni di stop. Una produzione resa possibile dal supporto della Camera di Commercio di Belluno e Treviso, la quale, in considerazione della rinnovata convenzione con il Conservatorio, ha deciso di investire 90mila euro per il prossimo triennio nelle attività del Conservatorio.
“Con Membra Jesu Nostri torniamo a riportare grandi produzioni dal vivo sul territorio grazie alla fondamentale collaborazione della Camera di Commercio – affermano Nicola Claudio e Stefano Canazza, presidente e direttore del Conservatorio Steffani –. Sei date che sono il nostro omaggio alla ricorrenza del bombardamento del 7 aprile, il preludio alla Settimana Santa e toccano tutta la provincia di Treviso. Con questo ampio affresco sacro Conservatorio, Camera di Commercio, Diocesi e tutti i comuni interessati tornano a dialogare nel segno della cultura e della musica. Non potevamo immaginare inizio migliore”.
Marco Berrini, docente di esercitazioni corali e di direzione di coro, è il maestro concertatore di questa produzione. “Si tratta di un progetto proiettato nella direzione di curare la produzione che viene condivisa e coinvolge il territorio – commenta –. Il Conservatorio è una realtà che crede progetti di questo tipo, destinando delle risorse in osservanza al principio che la scuola deve produrre musica e non solo formare alla musica”.