Covid: “Stupita che ci si sia scordati del rischio che abbiamo corso”
Il Prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, condivide la decisione di imporre le mascherine anche all’esterno
TREVISO - “Ma avete visto la gente che c’era domenica notte all’ Oxygen di Villorba? 500 persone, giovani e giovanissimi. Ma anche senza il Covid quel locale era fuori regola”. Il Prefetto Maria Rosaria Laganà, ci risponde al telefono dall’ Ufficio che si affaccia su Piazza dei Signori. E’ probabile che qualche sbirciatina alla “movida”, dalla finestra, ogni tanto vada a darla. Il numero dei contagi, anche nel Veneto e a Treviso, è in aumento, anche se i casi risultano in gran parte asintomatici. Intanto questa notte Conte e Speranza hanno firmato il nuovo Dpcm, con la già annunciata “stretta”.
Prefetto, tutti con la mascherina anche a passeggio?
Raccomandare l’uso della mascherina anche all’aperto non mi pare eccessivo: i casi positivi aumentano; per strada e soprattutto dentro e fuori i locali il distanziamento sociale non è oggettivamente osservato come si dovrebbe. Il rischio è di vanificare tutto il lavoro fatto durante il lockdown, perdendo anche il vantaggio accumulato rispetto agli altri Paesi.
Preoccupata?
Stupita piuttosto che già ci si sia scordati del rischio che abbiamo corso nei mesi scorsi. Sarebbe bastato prestare un po’ più di attenzione, tutti. E invece, nel post lockdown, c’è chi è tornato a fare tutto come prima e chi ha continuato a pensare che poteva farla franca.
Ci sarà un altro lockdown? O magari delle chiusure circoscritte ad alcune zone?
Sinceramente per quello che vedo tenderei ad escludere l’una ipotesi e l’altra. In provincia di Treviso, nello specifico, non mi pare corriamo questo rischio. Il sistema sanitario peraltro sta rispondendo bene, grazie anche ai tamponi, non ultimi quelli veloci. A Treviso non ci sono problemi con le terapie intensive.
Rimarranno aperte anche le scuole?
Non c’è ragione di chiuderle. E neanche le attività economiche. Forse i locali, ecco, potrebbero anticipare di un po’ la conclusione dell’attività.
Oltre all’uso di mascherine e al rispetto del distanziamento nei luoghi pubblici, dove bisognerebbe ancora intervenire per arginare il contagio?
Nei mezzi di trasporto, a bordo dei quali ogni mattina salgono studenti e lavoratori senza poter realisticamente mantenere le distanze. Cosa che dovremmo ricordarci di osservare anche in casa.
In casa? Non è che arriveranno i vigili a multare anche all’interno delle pareti domestiche?
Certo che non è una eventualità plausibile. Mi riferisco alla responsabilità che dobbiamo dimostrare di avere nei confronti dei nostri familiari: se supponiamo di esserci esposti a una situazione di rischio, i nostri congiunti dovrebbero essere i primi da tutelare.
Ma nei bar e nei locali, con la mascherina, si potrà continuare ad andare?
Sì, ma proviamo un po’ tutti a cambiare anche qualche abitudine. Ad esempio, se il locale dove andiamo di solito è già affollato di gente, scegliamone un altro.
Anche perché adesso scatteranno le multe…
Si sanzionerà, certo. Ma io sono convinta che con la repressione non si ottengano i risultati. E’ sufficiente responsabilità e senso civico. Ancora qualche sacrificio: in primavera tutta questa storia potrebbe davvero essere finita.