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28 marzo 2024

Treviso

Crisi di coppia?

RUBRICA - "Il tè delle cinque" con Fanni Guidolin

| Fanni Guidolin |

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Fanni Guidolin

RUBRICA - Siete in crisi, inguaiati in una situazione ansiogena, vivete con il vostro compagno e avete un amante. Situazione molto comune che non deve scandalizzare. Le persone scelgono sempre le vie meno tortuose per stare bene subito, senza accorgersi che invece di curve e salite ne è piena questa strada. Il tradimento è avvenuto in un periodo di difficoltà o in un momento in cui la relazione era insoddisfacente. Oppure è avvenuto per gioco, per brio e desiderio "adrenalinico", o perché la vostra storia era piatta, come un elettrocardiogramma a fine vita. Il vostro compagno non vi faceva più sentire belle e uniche, non vi riempiva più di complimenti e tanto meno di aiuti o attenzioni. O è diventato un amico fraterno. Fatto sta che il tradimento è partito da semplici gesti innocenti, se possiamo definirli tali. Sguardi, messaggi social, fino allo scambio telefonico memorizzato con il nome generico di un collega e culminato con una frequentazione sempre più regolare.

Il tradimento libera, nel colpevole, delle sostanze chimiche come l’ossitocina, che è un ormone del piacere. Quando queste sostanze superano certi livelli, si forma un legame molto forte nella coppia fedifraga, difficile da spezzare. Tuttavia il punto di non ritorno avviene dopo tre o quattro incontri clandestini. Il richiamo è fortissimo e mantenere due relazioni, se fino a qui può risultare semplice, comincia a diventare difficilissimo. I pensieri riguardanti l’amante sono onnipresenti, ma con i sensi di colpa che iniziano ad affiorare e provocano un certo dolore ma anche una certa rabbia perché magari si vorrebbe con il proprio compagno quello che si è trovato nell’amante. Ancora una volta si sceglie la via più facile. Il dialogo no, comporta un enorme dispendio di energie intellettive che è meglio conservare per l'amante. Del resto inventarsi le bugie, studiare come incontrarsi e vivere le giornate come se nulla fosse, diventa un lavoro estremamente impegnativo.

E' qui che sopraggiunge il dubbio amletico: scelgo di stare con il compagno, o di iniziare una nuova vita con l’amante? Questa domanda ruba la mente rendendo le donne irrequiete e vulnerabili. Sono passaggi obbligati ma che possono anche non manifestarsi quando l'amore è finito da tempo con la persona che si ha a fianco. Palpitazioni, tremore all'incontro, rossore nel viso, desiderio di trovarsi corpo a corpo si fanno costanti. Aumentano la frequenza cardiaca e la liberazione di feromoni, che con l'ossitocina, generano un attaccamento reciproco stimolando la produzione di altri neurotrasmettitori, che sono correlati con il benessere e la dipendenza. La dopamina, ad esempio. E quindi si diventa dipendenti dall’amante, perché lo stato di estasi è dovuto a questo mix chimico potente. E allora o l'attrazione dopante sarà diventata amore per entrambi, o finirà tutto in un batter di ciglia e con molto dolore. Sopravviveranno le coppie fedifraghe che avranno conservato la loro individualità, ricavandosi solo una finestra su un mondo parallelo fatto di sfruttamento reciproco per un puro benessere sessuale. E chiaramente finchè non si verrà fagocitati dalla passione, che trasforma gli occhi e lascia, al partner vero, intravvedere i nodi al pettine.

 


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Fanni Guidolin
Consulente sessuale - cura la rubrica “SexInTheGarden” sulla pagina Instagram fanni_greenlover

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