CRISI: PIU' CASSA INTEGRAZIONE E PIU' GENTE CHE CERCA LAVORO
Preoccupa il calo degli avviamenti al lavoro
| Laura Tuveri |
Treviso - La recessione economica in provincia di Treviso non pare abbia eroso il tessuto occupazionale, anche se vi sono ripercussioni sul fronte della produzione che rallenta, come pure registrano una frenata le assunzioni, e crescono il numero di persone in cassa integrazione e in cerca di occupazione. E’ il bilancio del nuovo Bollettino sui dati del lavoro della Provincia di Treviso, che riferisce anche dei dati Istat Rcfl che registrano nel 2008 un’ulteriore espansione occupazionale: in Veneto il numero di occupati medi annui cresce di 40mila unità, con un tasso di occupazione che passa al 66,4% (+0,6% rispetto al dato 2007).
Costante, invece, il tasso di disoccupazione (3,5; variazione +0,2%), che permane comunque ai minimi storici. Per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria a febbraio si registra un’ulteriore crescita, con variazioni tendenziali che per Treviso sono sull’ordine delle tre cifre. Raddoppiano invece gli ingressi in lista di mobilità per licenziamento individuale dalle piccole imprese (550) rispetto allo stesso mese del 2008.
Raddoppiano anche le dichiarazioni di disponibilità al lavoro rese ai Centri per l’Impiego della Provincia (2.338; +134%). In crescita tendenziale anche i flussi di ingresso in mobilità ex l. 223/91 (licenziamenti collettivi) che rimangono comunque limitati rispetto a quelli che alimentano le liste di mobilità non indennizzata.
A febbraio, poi, sette aziende hanno aperto procedure di crisi, numero in ribasso rispetto alle nove di gennaio. Il rallentamento delle assunzioni che ha caratterizzato complessivamente il 2008 mostra però un’accelerazione tendenziale con riferimento al primo mese del 2009.
A gennaio di quest’anno, infatti, il numero di avviamenti cala di un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La tenuta dell’occupazione nel quarto trimestre 2008 è comunque un fatto positivo. Quello che invece preoccupa è il calo degli avviamenti e il parallelo aumento delle dichiarazioni di disponibilità rese ai Centri per l’Impiego.