Cristian Gallina è il nuovo presidente di CNA Montebelluna
Gallina sarà affiancato da Pozzebon, titolare della fioreria Diego di Valdobbiadene
| Marco Tartini |
MONTEBELLUNA – Il direttivo di CNA Montebelluna ha eletto Cristian Gallina, già portavoce di CNA meccanica nonché titolare dell’officina Garos snc, nuovo presidente. Al suo fianco, nelle vesti di vicepresidente, Diego Pozzebon. Queste le prime dichiarazioni del neopresidente: «L’obiettivo della squadra è far crescere CNA Montebelluna a beneficio delle imprese associate e di tutto il territorio. Come Associazione diventeremo più forti collaborando con gli altri mandamenti e con il provinciale, con i Comuni d’area e con le altre associazioni di categoria. Ringrazio i consiglieri che mi hanno dato fiducia e tutto il personale del centro servizi per la grande dedizione e professionalità».
Il nuovo direttivo, invece, è stato rinnovato con figure di giovani imprenditori e sarà composto da: Lewis Cavarzan (calzaturificio), Antonella Cazzolato (negozio di intimo), Romina Certali (carpenteria metallica), Luciano De Bortoli (calzaturificio), Andrea Formaggi (fabbricazione stampi), Sonia Mazzocato (impianti elettrici), Alessandro Moro (tappezziere), Catia Olivetto (pasticceria), Eugenio Vettoretti (carpenteria), Cristina Zanellato (impresa edile), Francesco Vanni (acconciatore), Francesco Visentin e Lino Lunardelli (pensionati).
Il congresso ha rappresentato inoltre un’occasione per fare il punto sull’economia dell’area Montebellunese, dal quale è emerso che rispetto al 2019 il saldo delle imprese è negativo per 31 unità, mentre scende a -548 se confrontato con il 2010. Ha provato a fornirne una spiegazione Giuliano Rosolen, presidente del centro studi di CNA: «Come nel resto della provincia, anche nel Montebellunese l’economia del territorio ha cambiato pelle nel corso dell’ultimo decennio in direzione di una terziarizzazione, anche se qui minore che altrove. La demografia di impresa ci mostra una crescita del numero delle ditte nei settori dei servizi alle imprese, dei servizi alle persone e della ristorazione e un calo degli altri (manifattura, costruzioni, commercio, agricoltura).
Tuttavia l’indice di specializzazione del manifatturiero è di ben 5 punti sopra la media provinciale, mentre lo stesso indicatore riferito ai servizi alle imprese mostra un territorio sotto di 5 punti rispetto alla media provinciale. Significativa la crescita del numero di imprese delle costruzioni dal 2019 al 2020, segno che una misura come il 110% è stata in grado di rimettere in moto un settore. Per questo è fondamentale sbloccare l’imbuto burocratico che si crea nei Comuni e trovare compensazioni adeguate all’aumento esponenziale dei costi delle materie prime».