Dal Governo nessun contributo per il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale
Gomierato ai parlamentari veneti: «Fatevi sentire»
CASTELFRANCO - Alla vigilia dello strappo definitivo di Matteo Renzi e di Italia Viva al Governo giallo-rosso di Giuseppe Conte, il Consiglio di Ministri aveva approvato il cosiddetto Recovey plan, il corposo documento con il quale l’Italia chiederà alla Commissione europea gli oltre 200 miliardi di euro destinati al nostro Paese nell’ambito del rilancio dell’economia dell’Unione.
Tra i temi di spesa più pesanti figurano la “Rivoluzione verde” (68,9 miliari) e le infrastrutture (32 miliardi). Tuttavia, come sottolineato da Maria Gomierato, ex-sindaco di Castelfranco e attualmente consigliere di opposizione, proprio in questi ambiti arriva per il Veneto la beffa: non ci sarà nessun finanziamento per il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR), il progetto veneto ideato circa una ventina d’anni fa per incentivare l’uso del treno, al fine di limitare il trasporto su gomma, che è stato ‘congelato’ due anni fa per mancanza di fondi. Il governo centrale non ha quindi accolto le richieste del presidente del Veneto Luca Zaia, che pure aveva inserito il SFMR nel dossier di opere prioritarie per la nostra Regione inviato a Roma.
Grande quindi il rammarico per questa decisione, anche perché Castelfranco era uno dei perni su cui era incardinato l’intero sistema metropolitano, per via della sua posizione strategica nel campo ferroviario. Nelle parole della Gomierato: «La Pianura padana è una delle aree più inquinate d’Europa e ogni progetto finalizzato a diminuire le emissioni di gas serra nell’atmosfera dovrebbe diventare una priorità. In Veneto, il completamento del SFMR significherebbe sottratte oltre il 20% del traffico sulle nostre strade. E invece dal documento del governo il SFMR è sparito. Se non si approfitta di questa grande opportunità ora, significa ignorare completamente la tutela dell’ambiente. Il miglioramento della qualità dell’aria passa anche attraverso questo progetto che già esiste e che può essere finanziato per stralci». Infine, l’appello del ex-primo cittadino: «Confidiamo che i parlamentari del Veneto e il suo Presidente si facciano sentire».