Dalla piazza al Prefetto: i manifestanti di lunedì scorso ricevuti dalla Laganà
"Treviso Imprese unite" ha chiesto di inviare al Governo le richieste di imprese e commercio
TREVISO - Dalla Prefettura sono usciti all’una, dopo un’ora di colloquio, il presidente di Treviso Imprese unite, Andrea Penzo Aiello e il suo vice Loris Gatto. L’appuntamento con il Prefetto, Maria Rosaria Laganà, era stato chiesto chiesto non appena terminata la manifestazione in Piazza dei Signori lunedì scorso. Una piazza riempita fino all’orlo malgrado i protocolli anticovid e soprattutto il ritmo impressionante di propagazione del contagio. Su piazze così affollate e quindi ad alto rischio, il Prefetto aveva avuto da ridire, ieri.
E appena fatti accomodare nell’ufficio che si affaccia proprio su quella piazza, presidente e vice delle Imprese unite hanno messo subito in chiaro che loro non le condividevano quelle esternazioni del rappresentante del Governo. A conti fatti, tutto è andato bene – le hanno fatto presente – e quella come le piazze di altre città italiane non hanno fatto altro che fotografare il reale malcontento di tutto il mondo economico e produttivo. Poi è stato consegnato il “quaderno delle doglianze”, con i punti scanditi uno ad uno lunedì sera davanti al microfono e sulla tribuna improvvisata sopra i gradini dei Soffioni: credito di imposta sugli affitti fino a fine dell’emergenza; tempi certi di riscossione dell’ assegno della cassa integrazione; fondo di liquidità per pagare le spese fisse; la sospensione Tosap per tutto il 2021; l’azzeramento delle spese fisse per l’energia.
Richieste in parte superate, per la verità, dal decreto rilancio con tutte le misure di ristoro contemplate. “Ci siamo impegnati a rivedere le richieste da formulare e inviare al Governo” – specifica Penzo Aiello. “Il Prefetto si è dimostrato attento e ha anche condiviso alcune perplessità sul decreto Rilancio”. Con provvedimenti – aggiunge il presidente di Treviso Imprese unite – che non accontentano tutti “perché se aiutano certamente i ristoratori, dimenticano invece i lavoratori del commercio; neanche questi ultimi lavorano se viene impedito alla gente di muoversi da casa e quindi recarsi a fare acquisti”. Gli associati di Imprese unite chiedono anche di abbassare la quota del sostituto di imposta per gli affitti e di ricalcolare il fondo per le palestre, basandosi sullo statuario, altrimenti il contributo risulterà irrisorio.