Green pass, Unascom Confcommercio Treviso: “clima troppo pesante e divisivo”
Sulle numerose proteste “no green pass” interviene il commissario Tullio Nunzi, che esprime pieno sostegno al Prefetto di Treviso
| Manuel Trevisan |
TREVISO – Nelle ultime settimane molte piazze del capoluogo della Marca sono state teatro di accese proteste contro alcune scelte di governo relative alle misure anti-covid, con particolare riferimento al green pass, che hanno messo in seria difficoltà l’operato di esercizi pubblici a causa dei timori della clientela determinati dalla presenza dei manifestanti.
A questo proposito è intervenuto il commissario di Unascom Confcommercio della provincia di Treviso, Tullio Nunzi, che ci tiene a sottolineare che “le nostre imprese, e il terziario tutto in provincia di Treviso, tengono vive le città, i centri urbani e svolgono servizi fondamentali per i cittadini. Non può esserci libertà senza responsabilità e tutte le nostre imprese hanno dimostrato, pur non essendo soggetti deputati, di saper rispettare e di far rispettare tutte le regole.
Di questo deve tener conto chi ha protestato e chi protesterà, chi scende in piazza, chi aggredisce i medici, chi arreca danno al lavoro altrui. I diritti degli uni sono anche i doveri degli altri: solo con la logica della reciprocità potremo superare questo momento in cui, per le imprese, si apre una possibilità di recupero e speranza”.
“Si fa presto ad addossare colpe e criminalizzare il green pass: siamo in un clima di pericolosa contrapposizione che rischia di far saltare valori, relazioni e gerarchie – prosegue il Commissario - Occorre, da parte di tutti, un salto culturale ed un recupero del senso di comunità per uscire dall’impasse che, se da una parte vede il rialzo dei contagi, dall’altra vede una sterile e pericolosa caccia alle streghe.
Pieno sostegno al Prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà – conclude Nunzi - che fin dall’inizio della pandemia ha dimostrato massima attenzione alle esigenze delle imprese del terziario, siano esse della ristorazione, del commercio o del turismo e al Questore chiamati a decisioni importanti e strategiche anche per l’economia della provincia”.