Dalle colline di Conegliano, il miele genuino di Roberto

Apicoltura Nigritella: come essere felici con le api

| Sara Armellin |

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Sara Armellin | commenti |

CONEGLIANO - Fare l’apicoltore è un’arte che si può di certo provare ad imparare, ma tutto deve partire da una passione profonda e da un qualcosa che o lo si ha, o non lo si ha. Nel caso di Roberto Collot, di “quella cosa che piace tanto alle api” ne abbiamo in abbondanza. E lo ha scoperto recentemente, tuffandosi anima e corpo nel meraviglioso mondo delle api.

Ma andiamo con ordine, partendo da 10 anni fa. Roberto, classe 1979, è impiegato nell’ufficio tecnico di una grande azienda: durante le pause, si appassiona sempre di più ai racconti del collega e amico Mauro, che abita a Limana e nel tempo libero di dedica alla cura di diversi alveari. Roberto, amante della natura e curioso come pochi, inizia a documentarsi, a leggere, a frequentare corsi…e a cercare il la per partire. L’occasione arriva a pochi metri da casa sua.

Durante una delle tante passeggiate sulle stradine in salita che si staccano dal centro di Conegliano, confessa “al Biondo”, l’anziano proprietario di un prato vista pianura, il suo sogno di poter installare da qualche parte un paio di famiglie di api: detto fatto, permesso accordato e desiderio avverato, proprio dietro casa. Così Roberto installa le prime 2 famiglie di api e si dedica a loro di ritorno dall’ufficio e nei fine settimana. Da allora le famiglie sono diventate 40, il suo garage è stato trasformato in una efficiente Piccola Produzione Locale e, pur mantenendo il lavoro impiegatizio, ogni minuto in più fuori dall’azienda è dedicato alle sue api.

Per la gioia delle figlie Agata e Camilla, che lo seguono entusiaste tra i prati a Manzana, Tarzo e sulle rive del lago Pradella dove Roberto tiene i suoi alveari. Tra aprile e maggio il lavoro è intenso, sia per le api sia per Roberto: si reca ogni giorno presso gli alveari per controllare la produzione di miele. A mano, rimuove quotidianamente le pesanti cassette cariche del prezioso nettare e le porta a casa. Qui, nel piccolo ma fornito laboratorio, compie a mano la dispercolazione delle cellette, recuperando la preziosa cera per creare i fogli interni alle arnie e, con le eccedenze, preziosi saponi.

Centrifuga e filtraggi del miele avvengono in piccoli macchinari inox costruiti ad hoc. La moglie e le figlie lo aiutano poi a incollare le etichette sui vasetti di miele di acacia, tarassaco, milefiori e castagno. I clienti, per fortuna, non mancano: tra amici e conoscenti il passaparola fa si che in molti arrivino a casa di Roberto per comprare il preziosissimo miele, buono proprio perché vero e privo di eccessive lavorazioni.

Del resto la particolarità delle piccole realtà agricole, nate da tanta passione e buona volontà, è proprio questa: la natura viene realmente rispettata, a garanzia di un prodotto assolutamente genuino, frutto di profonda conoscenza del territorio e della materia prima.

 



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