Devianza giovanile, nel 2024 già 18 avvisi orali a minorenni
La Questura di Treviso sta sfruttando al massimo gli strumenti legislativi messi a disposizione dal Decreto Caivano: il commento del Questore Alessandra Simone
TREVISO - La Questura di Treviso, nell’ultimo anno, ha impresso il massimo impulso alla propria attività di contrasto agli episodi di devianza giovanile, anche sfruttando al massimo gli strumenti legislativi messi a disposizione dal Decreto Caivano, che consente l’applicazione di importanti misure di prevenzione nei confronti di minori che abbiano già compiuto i 14 anni.
Basti pensare che dal 1° gennaio, il Questore di Treviso ha emesso ben 18 avvisi orali nei confronti di soggetti minori, anche su proposta delle altre forze di polizia della provincia.
Lo strumento dell’avviso orale del Questore, misura di prevenzione che - in caso di soggetti minori - viene notificata alla presenza dei genitori, non rappresenta solo un monito dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, ma è soprattutto un tentativo di risocializzare quei minori che, nonostante la giovane età, si siano già resi responsabile di gravi condotte delittuose: un cartellino giallo dunque, ma anche lo sforzo di indicare al minore una strada migliore da seguire.
L’avviso orale, peraltro, non costituisce l’unica misura di prevenzione che è possibile adottare nei confronti di soggetti minori.
Particolarmente incisivo, infatti, è anche lo strumento del cosiddetto DASPO urbano, la cui applicabilità – sempre grazie al Decreto Caivano – è stata estesa ai minori.
Dall’inizio dell’anno, Il Questore di Treviso ha emesso ben 7 DASPO urbani nei confronti di soggetti minorenni, che si sono resi responsabili di reati o gravi disordini soprattutto in prossimità di esercizi commerciali.
Con l’applicazione del DASPO urbano viene proibito al minore, a seconda dei casi, l’ingresso in uno o più esercizi commerciali, o nei casi più significativi in intere aree dei centri cittadini.
“I numeri – ha spiegato il Questore di Treviso, Alessandra Simone (nella foto) – dimostrano l’impegno messo quotidianamente in campo dalla Polizia di Stato per contrastare il fenomeno della devianza giovanile”.
“Le misure di prevenzione – ha continuato il Questore – sono sì una prerogativa dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, ma quando sono comminate nei confronti dei minori, devono avere quale obiettivo primario il loro positivo reinserimento in società.”
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