Firmato il protocollo contro la violenza di genere
Da parte del Questore di Treviso, Alessandra Simone, e del Vice Presidente del Centro Uomini Anti Violenza “Una casa per l’Uomo”
TREVISO - Nella giornata di ieri, nella sede di Confindustria Veneto Est, il Questore di Treviso, Alessandra Simone, e il Vice Presidente del Centro Uomini Anti Violenza “Una casa per l’Uomo”, Elena Gajotto, alla presenza del Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, Marco Martani, delle altre Autorità civili e militari e del mondo dell’associazionismo, hanno sottoscritto le modalità attuative del Protocollo ZEUS.
Il protocollo ZEUS, ideato dalla Polizia di Stato, associa all’ammonimento del Questore il percorso trattamentale di chi si rende responsabile di condotte di violenza domestica o di atti persecutori, e ha l’obiettivo di far assumere al maltrattante la consapevolezza del disvalore sociale e penale delle condotte tenute, con la finalità di vincere la battaglia contro il fenomeno della violenza di genere sul piano della prevenzione.
“La sottoscrizione delle modalità attuative del Protocollo ZEUS” – ha dichiarato il Questore di Treviso, Alessandra Simone – “ci consente di accompagnare il soggetto ammonito verso un percorso rieducativo. L’obiettivo” – ha continuato il Questore – “è prendere in carico il maltrattante fin da subito, ancor prima del primo schiaffo, per bloccare sul nascere la spirale di violenza. Se recuperiamo il soggetto maltrattante” – ha concluso il Questore – “non tuteleremo solo quella donna occasionalmente vittima delle sue attenzioni, ma tutte le donne con cui quell’uomo avrà a che fare nella propria vita, bloccando la cosiddetta coazione a ripetere brillantemente descritta dalla criminologia”.
“Il lavoro che facciamo nei centri per gli autori” – ha dichiarato Elena Gajotto, Vice Presidente del C.U.A.V. “Una Casa per l’Uomo – “è quello di risalire alle cause più profonde della violenza, culturali e personali, lavorando sull’uomo maltrattante e offrendogli gli strumenti per controllare reazioni come la rabbia. Il percorso dura più di un anno, ma il monitoraggio va avanti nei i tre anni successivi dalla conclusione del percorso. L’obiettivo – ha concluso Elena Gajotto – “resta quello di tutelare le donne vittime di violenza e loro famiglie”.
Dopo l’intervento del Questore e del Vice Presidente del C.U.A.V. “Una casa per l’Uomo”, l’evento si è concluso con la lettura e la formale sottoscrizione tra le parti delle modalità attuative, di fondamentale importanza per monitorare i soggetti ammoniti e ridurre il rischio di reiterazione delle condotte violente.
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