DIEGO DOMINGUEZ CONQUISTA I GIOVANI LEONI DEL MOGLIANO
Lunga seduta di allenamento per molti piccoli atleti del Marchiol Mogliano in compagnia di un campione della portata dell'Italo Argentino
| Alfio Guarise |
MOGLIANO - Un pomeriggio fantastico per il Rugby Mogliano quello passato oggi in compagnia di Diego Dominguez. Il campione Italo Argentino ha reso felici moltissimi giovani atleti del club biancoblu dirigendo il loro allenamento e dispensando consigli tecnici e attitudinali fin dalla fase di riscaldamento. Un'ora abbondante di passaggi, prese al volo, placcaggi e per finire partitella in famiglia con Diego sempre costantemente prodigo di sollecitazioni e spiegazioni. Due simpatici scketch con i ragazzi davanti alle telecamere, con dedica e presa in giro a due suoi colleghi commentatori di Sky, foto di rito e firma di autografi con tutti i giocatori, poi di nuovo all'opera per una sessione dedicata esclusivamente ai calciatori. Per l'occasione sono stati invitati a partecipare all'evento anche alcuni ragazzi del Junior Rugby Venezia Mestre e del San Donà.
Anche in questo caso dimostrazioni pratiche e correzione dei difetti nell'esecuzione dei calci di spostamento, dei Kick Off, dei Drop e dei Calci Piazzati ai quali hanno partecipato tra gli altri Niccolò Fadalti, Matt Cornwell ed Enrico Endrizzi, tutti giocatori che militano nella prima squadra impegnata in eccellenza. La serata in campo termina con una gara di Drop ad eliminazione vinta a sorpresa dai giovanissimi e poi tutti sotto la doccia prima della cena in Club House con dirigenti, tecnici e tifosi. Con l'arrivo di Franco Properzi, piccola rimpatriata tra due ex compagni di squadra nell'allora Mediolanum Milano, con Dominguez che sfoggia ad un incredulo “kino” i calzini rosso neri di 20 anni fa ancora perfettamente conservati. Quando si dice che il rugby è tradizione... Dopo cena e prima dei saluti il sentito ringraziamento (non di circostanza) del Presidente Roberto Facchini a Diego, campione dentro e fuori dal campo per la sua disponibilità, a Umberto Casellato per aver reso possibile questa giornata e a tutti coloro che hanno come sempre contribuito con la loro passione ed il loro tempo. Dominguez ha subito contraccambiato i ringraziamenti. Ha dispensato elogi per la struttura degli impianti del “Quaggia” e per il tipo di Società che ha trovato ad accoglierlo.
“Ringrazio il mio amico Umberto, il Presidente Facchini e tutti voi per l'accoglienza, qui mi sono sentito in un “Club di Rugby”, e dico questo perchè quando penso ad una società di Rugby, questo è quello che ho in mente. L'alto livello sono 30-35 giocatori, sono un weekend con la partita e li finisce tutto. Il Rugby è molto di piu', il rugby è una giornata come quella di oggi e una serata come questa, è vivere il club tutti i giorni. Non abbiate paura di lavorare per il futuro e non sentitevi da meno nei confronti di squadre che essendo maggiormente attrezzate puntano sempre al massimo obiettivo. Il vostro è un compito importantissimo e non va trascurato. Far crescere i giovani per far si che un giorno arrivino “pronti” all'alto livello è una cosa che occorre fare al piu' presto se vogliamo che il rugby italiano possa veramente crescere. Poi se si lavora bene, i risultati e le soddisfazioni arrivano comunque, come state dimostrando con il bel campionato disputato fino ad oggi. La cosa fondamentale è “formare”, sia i tecnici che i giocatori. Quando poi gli viene chiesto se ha mai pensato di allenare lui stesso, ci risponde: “Si, certamente ci ho pensato, ma in questo momento significherebbe fare delle scelte che mi porterebbero a cambiare troppe cose nel mio modo di vivere. Lavorare con umiltà e sacrificio nella formazione dei giocatori dalla base, questo è il mio credo. Di conseguenza non potrei allenare senza mettere tutto me stesso per ottenere il massimo da quello che faccio. Dovrei rinunciare a troppi progetti che sto seguendo in questo momento, ma ciò non significa che un giorno non possa ripensarci.” Speriamo! A maggior ragione dopo averlo conosciuto meglio e più da vicino sarebbe un vero peccato perdere una simile risorsa. Per il momento ci accontenteremo di rivederlo tornare qui a Mogliano il prossimo anno, così come ha promesso di fare al momento dei saluti.
Alfio Guarise