La dipendenza amorosa
RUBRICA - "Il tè delle cinque" con Fanni Guidolin
| Fanni Guidolin |
RUBRICA - La dipendenza amorosa è quella condizione per la quale uno dei due partner non riesce ad essere sereno senza la presenza dell'altro. E' la condizione in cui la spalla dell'altro serve sempre per appoggiarvisi. Questo tipo di dipendenza però, a lungo andare, deteriora la relazione di coppia anche se apparentemente i due partner si mostrano fedeli e sempre in completo accordo. Dalla meta delle vacanze, alla serata con gli amici, non solo le decisioni del "dipendente" non vengono prese in autonomia, ma nessuno dei due parteciperebbe a qualsiasi evento senza l'altro. Perchè in questa relazione tossica ci finisce dritto anche il partner con il maggior grado di autonomia.
Il coniuge dipendente, apparentemente fedele, si comporta come un bambino. Richiede costanti attenzioni, non lascia spazi ai rifugi dell'altro ed è talvolta noioso. In caso di separazione, la situazione si complica notevolmente e quasi sempre si tratta di difficili e ostacolate separazioni giudiziali. La depressione, secondaria alla perdita dell'amato, colpisce in misura maggiore chi avverte un vero e proprio senso di abbandono e chi diventa consapevole della perdita dei sentimento sul quale il dipendente aveva investito tutta la sua vita. Tali personalità vengono descritte in atti criminali e nei delitti di gelosia, perchè quando il dipendente ha la sensazione di aver perso tutto, anche la vita non ha più nessuna importanza e potrebbe fare del male all'altro prima che a se' stesso.
Agli occhi del terapeuta la personalità dipendente risalta immediatamente. Spesso la coppia riferisce di vivere un rapporto noioso, con perdita di interesse e desiderio sessuale da parte del partner non dipendente. Spariscono presto gli istanti perfetti. Quelli in cui i baci erano intensi e forti, quelli dove il cuore galoppava nel petto.
E' molto importante che ognuno dei due nella coppia sia appagato e allora si che entrambi i partner avranno veramente qualcosa da dare all’altro. Avranno da raccontarsi, potranno confrontarsi su cose o persone, esprimeranno dei giudizi liberi e aumenteranno il dialogo. Ma per uscire dalla dipendenza tossica amorosa bisogna innanzitutto riconoscere di esserne affetti, saper chiedere aiuto e mettere in atto alcune strategie. Il partner "sano" ha un ruolo importante e determinante per il cambiamento dell'altro e soprattutto, deve volerlo.
Ci sono molti modi per coltivare un benessere individuale che moltiplichi la felicità amorosa, ad esempio sviluppare la propria creatività attraverso dei corsi di pittura, di scrittura o di artigianato. L'arte si è sempre dimostrata terapeutica anche in ambito sanitario. Leggere libri ispiranti come ad esempio "Saper amare intelligentemente", di Virginia Clark è un consiglio che do molto spesso, così come dedicarsi ad attività culturali anche quando il partner non può essere un accompagnatore.
Concerti, musei e cinema sono luoghi frequentabili anche in autonomia ma molto popolati e ricchi di spunti. E poi bisogna evitare l’inattività. Il movimento all'aria aperta, una semplice camminata in cui osservare case e giardini, balconi o alberi, concedono non solo spunti di riflessione ma idee da portare nelle nostre case, nei nostri giardini o terrazzi, con il sorriso tipico delle endorfine, quelle molecole della felicità che ci regala il nostro corpo dopo l'attività fisica. Le persone felici sono proprio quelle che fanno sempre cose interessanti, ricche di interessi, dico sempre. E' così che si arricchisce la vita di coppia ed è così che si sconfigge la dipendenza tossica amorosa.