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23 aprile 2024

Treviso

"Domenica apre la caccia. La politica veneta non ha salvaguardato i selvatici in difficoltà"

La Lega Anti Vivisezione di Treviso biasima i politici e alle prossime elezioni invita tutti a votare pensando alla tutela della fauna

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

caccia

TREVISO - La Lega Anti Vivisezione di Treviso ha deciso di dire la sua sull'apertura della caccia domani, 18 settembre. L'associazione la divulgato una nota molto critica poichè reputa che, il Veneto in particolare, non abbia salvaguardato gli animali selvatici in difficoltà. Ma gli attivisi della LAV fanno delle considerazioni anche sulle imminenti elezioni politiche, invitando tutti a votare tenendo contro dell'attenzione che i vari partiti candidati hanno dimostrato nei confronti della fauna. "Fra poche ore, domenica 18 settembre, i circa 400.000 cacciatori nazionali invaderanno campagne, colline e montagne del nostro Paese scaricando fino al 31 gennaio (ma in alcuni casi anche fino al 10 febbraio), tonnellate di piombo su milioni di animali innocenti, uccisi per esclusivo divertimento. Solo una settimana dopo l’apertura della caccia, saremo chiamati a votare per l’elezione del nuovo Parlamento e Governo, ma a leggere i programmi elettorali delle diverse forze politiche, la tutela degli animali selvatici sembra non rivestire alcuna priorità tra i candidati, al punto da non venire neppure citata da gran parte degli schieramenti": è riportato nella nota della LAV di Treviso che prosegue analizzando i programmi elettorali dei diversi partiti in lizza per il governno del paese.

"Quando si parla di animali selvatici vi è una netta demarcazione nelle posizioni dei diversi partiti: la coalizione di centrodestra sottolinea “la necessità di salvaguardare la biodiversità, anche attraverso l’istituzione di riserve naturali e la promozione dell’educazione ambientale e al rispetto della fauna e della flora” ma tanto il programma comune quanto quello dei singoli partiti prevede “interventi di contrasto al fenomeno della proliferazione della fauna selvatica”, una frase che sembra non potere compromettere più di tanto la vita della fauna selvatica, ma che nel concreto può trasformarsi in una vera e propria deregulation venatoria che, con il pretesto dei danni all’agricoltura imputati agli animali selvatici, può aprire una stagione di depotenziamento delle norme poste a loro protezione e quindi aumentare ancora di più l’arco temporale della stagione di caccia e la quantità di animali cacciabili, come previsto anche da Azione-Italia Viva. Per fortuna in questo panorama desolante per gli animali selvatici, si distinguono le forze che dichiarano il proprio impegno per l’abolizione della caccia: Alleanza Verdi – Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare, e Italexit e Italia Sovrana e Popolare". “È evidente quindi che il futuro degli animali selvatici dipende anche dalle nostre scelte elettorali – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – è importante far capire ai prossimi legislatori e rappresentanti del Governo, che anche gli animali votano, attraverso i milioni di cittadini che si preoccupano della loro vita e del loro futuro”.

Per affermare i diritti degli animali e per chiedere in particolare maggiori tutele per la fauna selvatica, la LAV aderisce alla coalizione composta da 13 associazioni animaliste firmatarie del manifesto #ancheglianimalivotano, che vuole consentire agli elettori di conoscere in modo trasparente la posizione delle forze politiche sulle questioni legate alla tutela e benessere degli animali, attraverso la pubblicazione nel corso dei prossimi giorni degli impegni assunti sul sito internet dedicato www.ancheglianimalivotano.it

"Anche la politica Veneta non si è contraddistinta verso la protezione degli animali selvatici visto che nonostante la siccità e la grave crisi idrica conseguente, che avrebbe richiesto almeno un posticipo dell'apertura della stagione, la Regione Veneto non solo non ha posticipato, ma addirittura consentito la preapertura dal 1 settembre agevolando i circa 40.000 cacciatori regionali, per la precisione 42.900 nel 2017 (fonte www.armietiro.it) a fronte di una popolazione attualmente di circa 4.800.000 cittadini. Per questo motivo le sedi LAV del Veneto si sono mosse con flash mob e comunicati - fa presente Mara Garbuio responsabile della sede LAV di Treviso - visto che anzichè tutelare gli animali e l'ambiente, la politica regionale favorisce costantemente l'esiguo numero di persone che non li amano".
 

 



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