Dove gli chef stellati bruciavano le patate

La scuola alberghiera di Aviano: una palestra che altro che Masterchef

| Stefania De Bastiani |

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Stefania De Bastiani | commenti |

Vi ricordate quando Harry Potter prese, per la prima volta, il treno per Hogwarts? Tremava, all’idea di schiantarsi contro quel muro: il “binario 9 e 3/4”. E avete presente, lo stesso Harry, 7 anni dopo? Armato di bacchetta, pronto a sconfiggere Voldemort, il più potente e feroce di tutti i demoni.
Harry Potter è un personaggio di fantasia, ma è anche un simbolo: un bambino che diventa adulto. Attraversando l’adolescenza.

E se ora guardate lo chef doppiamente stellato Fabio Bragagnolo, che prepara cannelloni di dentice farciti con granchio e bergamotto che a voi neanche il purè in scatola riesce così facile, non immaginereste mai che anche lui è stato un piccolo Harry. A cui è passata la paura della bacchetta (leggi: del mestolo) all’ Hogwarts della cucina: l’istituto alberghiero di Aviano.

Tra le aule, le camere, i corridoi e, ci mancherebbe!, la cucine della scuola, sono passati i più grandi chef della zona: Carlo Nappo, che è tra i top 40 in Italia, Michel Basaldella, arrivato all’Hyde Park Hotel di Londra; Alessandro Scian, che ha creato (parola di Gambero Rosso) uno dei migliori gelati a livello nazionale.

Ecco, prendete questi chef, che ora sono maestri e modelli, e immaginateli mentre imparano a mescolare la polenta, ad apparecchiare la tavola, servendo i propri compagni e, soprattutto, vivendo con loro.
E’ questo ciò che offre il convitto di Aviano: la possibilità di crescere in un ambiente dove bisogna arrangiarsi. Una grande casa in cui i migliori docenti insegnano come si manteca il baccalà e come si sfiletta un rombo, mentre gli studenti imparano ciò che nessuno potrà mai insegnare loro: la vita vera, lontano da casa.

L’istituto superiore alberghiero si rivolge a tutti i ragazzi che hanno finito le scuole medie, offrendo loro la possibilità di frequentare la scuola con la formula convittuale dal lunedì al venerdì, ma anche con un percorso esclusivamente diurno. La scuola dà ai ragazzi gli strumenti per diventare adulti, insegnando loro nel contempo un lavoro che in Italia e all’estero è sempre richiesto. Un mestiere che è anche e soprattutto un’arte.

Per chi volesse visitare la scuola, gli spazi saranno aperti al pubblico sabato 3 e domenica 4 febbraio, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17. Un’occasione per vedere dove lo chef iper stellato ha bruciato le patate al forno (gli sarà successo, su) e per scoprire tutti gli altri servizi (la piscina e il campo da calcio meritano) della scuola. La strada è semplice: per arrivarci, non occorre nemmeno schiantarsi contro il “binario 9 e 3/4”.

Per saperne di più

 

Sopra allievi e allieve dei corsi di Sala Bar. Sotto allievi e allieve dei corsi di Cucina - Pasticceria

 



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Stefania De Bastiani

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