Eccola, la piazza della vergogna
L'attesa, e la rabbia, dei cittadini per il cantiere infinito
VITTORIO VENETO - Da mani ignote è stata definita “la piazza della vergogna”. Piazza Meschio, con un cantiere in piedi dal 2009 si ritrova anche al centro della protesta da parte di chi non ne può più di vedere i lavori protrarsi all’infinito a causa della burocrazia.
Su un pannello del cantiere che si affaccia lungo via Dante è comparsa la scritta vergata di nero. Impossibile per gli automobilisti di passaggio non vedere quella frase che dà una scossa per far parlare del cantiere fermo. E’ l’ultimo segno di protesta dopo che da parte di residenti e commercianti già un paio di anni fa ci fu una raccolta firme, che non servì di fatto a nulla.
Una vicenda iniziata appunto nel 2009, che ha visto nel tempo il ritrovamento di una quarantina di scheletri sotto la piazza, la presa di posizione di chi nella zona ci abita e ci lavora. Un cantiere che ha visto far modificare la viabilità, far andare a picco le vendite nelle attività commerciali, come più volte lamentato dagli stessi commercianti. I lavori che ancora chiudono con un cantiere piazza Meschio sono frutto di un Piruea, un accordo pubblico-privato, tra Comune e ditta Edilvi. La residenza Borgo Meschio è finita. Tanto che sul pannello accanto alla frase di protesta c’è un cartello che annuncia le vendite di appartamenti.
Sotto la piazza il park a due piani è terminato. Uno è a destinazione tutta privata, l’altro per metà pubblico e metà privato. Tutto sembra dunque pronto per consentire a chi ha comperato di andare nelle nuove abitazioni. Ma il cantiere è ancora lì. Il completamento della piazza ha ancora bisogno dell’ennesima autorizzazione del Comune? Intanto chi ha acquistato aspetta. Nel frattempo fioccano le proteste come quella sulla “piazza della vergogna”.
Per riavere la piazza è inoltre in atto una petizione che è arrivata a circa 800 firme.