CONEGLIANO - Paura per le sorti del castello di Conegliano, su cui incombe da qualche giorno una gru che non promette bene. Ma non si parla dell'antico Castelvecchio, bensì della bizzarra costruzione tra viale Istria e Via Vital che sui social qualcuno, tra il serio e il faceto, ha ribattezzato “il vero castello” della città del Cima. Un edifico ormai fatiscente oltre che un vero e proprio “Frankenstein” edilizio: quando fu costruito verso la fine degli anni Venti, era infatti composto dal solo corpo meridionale (quello più vicino al ponte di viale Istria), poi tra gli anni Cinquanta e Sessanta fu alzata la torre centrale, infine tempo dopo fu realizzata anche la parte finale semicircolare, quella a cui i coneglianesi hanno legato più ricordi.

Qui infatti si è trovata per molti anni una delle rivendite ortofrutticole storiche della città, con il suo indimenticabile pentolone delle caldarroste posizionato proprio sulla punta della proprietà, attorno a cui si girava camminando sul marciapiede tra viale Istria e via Vital. È stata proprio questa la parte ad essere demolita dopo l'apertura del cantiere, ma fortunatamente non è un preambolo alla demolizione dell'intero edificio: come spiega l'architetto Michele Citron, che si sta occupando della ristrutturazione, quella era la parte meno coerente della costruzione, verrà probabilmente sostituita da una cubatura più razionale e il resto rimarrà in piedi. I lavori però proseguiranno anche nel resto dell'edificio: considerati anche gli anni che la costruzione si porta ormai sulle spalle, per adeguare la struttura è necessaria un'importante ristrutturazione.

Sospiro di sollievo quindi per quanti si erano preoccupati per il destino dell'edificio simbolo del quartiere: la torre di viale Istria continuerà a rimanere al suo posto e alla fine dei lavori verrà destinata a scopo residenziale. E chissà che l'essere diventata un'icona sui social non le porti fortuna nella sua nuova vita: di certo per chi ci fantastica da tempo sarà una delle possibilità più economiche sul mercato per dormire in un “vero” castello.

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