Escursioni nell'opera e nel paesaggio di Mario Rigoni Stern
Una mostra fotografica per mantenere viva la memoria e il ricordo della cittadinanza onoraria conferita nel 2005 al grande scrittore di Asiago
| Matteo Ceron |
MONTEBELLUNA – Inaugurata presso il foyer della biblioteca comunale la mostra “Altipiano. Escursioni nell’opera e nel paesaggio di Mario Rigoni Stern”.
Si tratta di un'esposizione che ricostruisce, attraverso una nutrita serie di fotografie di grandi dimensioni a colori e in bianco e nero, l’originale lavoro dell'artista francese Loïc Seron, appassionato di letteratura e innamorato dell'opera di Mario Rigoni Stern.
Il fotografo, arrivato dalla Normandia, ha percorso quel suo caro Altipiano a piedi, in tutte e quattro le stagioni, cercando di catturare lo spirito di un'opera senza tempo che esalta la relazione armoniosa tra l'uomo e la natura.
“Ad Asiago – scrive nella prefazione al catalogo della mostra Giuseppe Mendicino, biografo ufficiale di Mario Rigoni Stern – in un contesto abituato a diffidare dei forestieri, Loic Seron è riuscito a farsi benvolere da molti, dalla famiglia di Rigoni Stern ma anche da tanti abitanti dei paesi e delle malghe dell'altipiano”. E continua “il suo passo è stato quello costante e regolare del viaggiatore alpino: lo sguardo attento, il cuore e la mente aperti alla comprensione. Nelle sue foto c'è una natura mai immobile o carica di effetti, ma sempre inquieta e fragile, sfuggente e irripetibile...”.
Interpretare visivamente uno scrittore noto come Mario Rigoni Stern, indubbiamente uno dei maggiori scrittori italiani del Novecento e così legato alla montagna che lo ha forgiato, nutrito, educato e dopo la guerra lo ha anche curato e riconciliato con gli uomini, è stata una grande impresa. Le fotografie di Seron ci permettono oggi di entrare con gli occhi in tutta quella meraviglia compresa nell'Altipiano dei Sette Comuni, isola sospesa al di sopra della pianura veneta e ci restituiscono l'essenza di un dialogo intimo di immagini e parole; quelle con cui Mario Rigoni Stern ha saputo celebrare il paesaggio e, insieme, un ideale di umanesimo.
“Ringrazio Sergio Frigo per avermi fatto incontrare il fotografo Seron - commenta il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero -. Qualcuno potrebbe pensare, sbagliando, che la realizzazione di questa Mostra a Montebelluna dedicata a Mario Rigoni Sterne ai suoi paesaggi risponda semplicemente alla logica del debito morale nei confronti di uno scrittore a cui è stata conferita la cittadinanza onoraria di Montebelluna. In realtà questo sarebbe un fuoripista. Mario Rigoni Stern aldilà della rappresentazione mediatica avuta a livello nazionale come “Il Sergente nella neve”, è stato uno degli interpreti più autentici e profondi della battaglia contro l'alluvione edilizia che ha travolto e stravolto il Veneto. Non a caso è stato tra le figure morali che hanno contribuito alla redazione della Carta di Asiago per la difesa del paesaggio veneto. Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e sono rimasto colpito dalla sua onestà intellettuale, lontano da qualsiasi forma di retorica, riteneva che l'esperienza del passato dovesse servire per affrontare le crisi odierne. Il suo amore per i paesaggi dell'Altopiano, paesaggio solo parzialmente antropizzato, rappresentava un'istanza morale rivolta alle nuove generazioni affinché fosse una ripresa nei confronti del nodo problematico tra cultura e natura. Il fotografo Loic Seron attraverso l'arte fotografica è riuscito non solo a descrivere il paesaggio dell'altopiano, ma a cogliere le dimensioni simboliche e la preoccupazione propria di Mario Rigoni Stern di salvare, attraverso la tutela, dell'identità comunitaria dei veneti. Non a caso egli fu uno dei quattro saggi chiamati alla redazione della Carta di Asiago per la tutela del paesaggio veneto”.