Familiari e amici di Alex Marangon protestano davanti al Tribunale di Treviso
Rimangono incerte le cause della caduta e il possibile coinvolgimento di terzi
TREVISO - A sei mesi dalla tragica morte di Alex Marangon, il 25enne di Marcon trovato senza vita sulle rive del Piave vicino a Vidor, circa 30 persone si sono riunite ieri davanti alla Procura di Treviso. Con striscioni e cartelli, i manifestanti hanno chiesto chiarezza sulle circostanze del decesso, definendo inaccettabile il lungo silenzio investigativo.
Il giovane aveva partecipato a un rito sciamanico nella notte tra il 29 e il 30 giugno, quando sarebbe precipitato da un dirupo. Rimangono incerte le cause della caduta e il possibile coinvolgimento di terzi, anche in relazione all’uso di sostanze psicotrope durante il rito.
I genitori di Alex, presenti alla manifestazione, hanno espresso il loro dolore per la mancanza di risposte e di responsabilità accertate. I manifestanti chiedono che le indagini proseguano con maggiore determinazione per fare luce su una vicenda che lascia ancora troppi interrogativi aperti.
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