FARMER MARKET, L'ASCOM CONTINUA A CRITICARLI
Coldiretti divende il "mercato del contadino", una tipologia di vendita sempre più apprezzata dal consumatore
| Laura Tuveri |
Treviso - Farmer Market, continuano le polemiche fra Coldiretti e Ascom. La querelle si riaccende ora che a Treviso, a Fiera, sta per essere aperto nuovo Farmer Market con il benestare delle associazioni dei produttori agricoli e del Comune di Treviso. “In questi mercati – scrive Coldiretti al presidente dell’Ascom di Treviso, Guido Pomini, - le imprese agricole della Marca trevigiana possono, per legge e non per umore o per gioco, vendere tutte le produzioni agricole del nostro prezioso paniere.
Ricordiamo che gli stessi artigiani fortunatamente producono, promuovono e vendono i loro prodotti e molti industriali allo stesso modo producono, promuovono e commercializzano i propri prodotti. Non vediamo perché le imprese agricole non possono farlo. Che i commercianti si mettano a produrre ciò che vogliono vendere!”.
Coldiretti fa presente che le vendite effettuate in questi mercati vanno a produrre un volume d’affari che poi è regolarmente tassato, visto che i controlli delle autorità competenti nelle aziende agricole e sul territorio sono costanti e severi. Coldiretti ricorda che questo percorso di vendita diretta sta avvenendo regolarmente in tutto il mondo da anni e che la stessa associazione quindici anni fa ha iniziato a parlare di Campagna Amica e finalmente nel 2001 è stata approvata dal Parlamento italiano la nota Legge di Orientamento che disciplina ciò che sta succedendo oggi, compresa l’apertura dei mercati agricoli.
Questa tipologia di vendita – ricorda l’associazione dei produttori – è nata per soddisfare e dare le risposte attese alle esigenze dei consumatori. “Ci sembra, invece, che Ascom, o parte di essa, sia arroccata a difendere delle posizioni di rendita che lo stesso mercato sta spazzando via. Denigrare e criticare i colleghi imprenditori, che stanno cercando di trovare nuove soluzioni e di superare nuove frontiere, ci sembra alquanto discutibile.
Non abbiamo visto questo accanimento su ciò che propone la grande distribuzione negli spazi dell’ortofrutta, magari all’interno dei supermercati, o sui vari outlet che negli ultimi anni sono nati come funghi anche nella Marca trevigiana. Sono questi i veri concorrenti delle piccole, ma valorose botteghe”.