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18 ottobre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Federico Tomasi di Tarzo, poeta pluripremiato, a soli 19 anni

Sabato presenterà per la prima volta la sua collezione di poesie intitolata “Clochar”, a San Pietro di Feletto

| Tiziana Benincà |

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| Tiziana Benincà |

le poesie di Federico Tomasi

SAN PIETRO DI FELETTO - La diversità - o meglio - l’originalità, molte volte non viene compresa, specialmente tra bambini e ragazzi e quindi chi presenta delle fragilità si trova presto sopraffatto da atti di bullismo da cui si hanno solo due scelte: soccombere o reagire. Federico Tomasi, 19 anni, di Tarzo ha deciso di reagire a modo proprio, dando sfogo al proprio dolore, al proprio malessere attraverso la penna, da cui sono nate poesie intrise di dolore, di sofferenza, creando così un ponte tra se stesso ed il mondo circostante.

Un’infanzia difficile con i coetanei a causa delle sue difficoltà, che lo hanno trasportato in stretto contatto con sensazioni forti, con emozioni buie a cui Federico è riuscito a dare luce vincendo in primis una sfida di vita. A seguire sono arrivati anche molti riconoscimenti in diversi concorsi letterari: il primo posto e il diploma d’onore nella sezione Giovani al IX premio nazionale di poesia “Vito Ceccani”; il premio speciale al concorso nazionale di poesia religiosa San Pio X del 2020; il primo premio nella sezione giovani alla XIII edizione del concorso di poesia “Maranata”; il primo posto alla XIII edizione del concorso letterario europeo “Wilde”; il premio e la menzione d’onore al concorso letterario nazionale “Federico Roberto”.

Sabato 23 aprile, alle ore 15.30 presso Ca’ del Poggio a San Pietro di Feletto, Federico presenterà per la prima volta la sua collezione di poesie intitolata “Clochar”, un evento cui interverranno anche Marzio Dal Tio, Giuseppe Gallato e Daniele Cappa. Una profonda sofferenza che già si assapora, amara, dalle prime righe della sua Clochar: “Lacrime invernali in ruggine trasformano i sogni. Occhi che si annebbiano e poi scappano cercando la liberazione soffrendo in silenzio”.

 


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Tiziana Benincà

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