Fiori sulla tomba di Tina Anselmi e sul monumenti dei partigiani a Castelfranco
Dopo lo sfregio della svastica tracciata sulla targa a Torino intitolata a Tina Anselmi, l'ANPI e la società civile di Castelfranco hanno risposto con un atto di alto senso civico.
CASTELFRANCO – Dopo l’ignobile atto accaduto a Torino, dove ignoti hanno tracciato con lo spray nero una svastica sulla targa in memoria a Tina Anselmi, la comunità di Castelfranco ha voluto rispondere con uno spontaneo gesto di senso civico e di rispetto per i martiri della Resistenza.
Ieri una delegazione dell'ANPI del Veneto, sostenuta da numerosi cittadini di Castelfranco e alla presenza della vicesindaco della città, Marica Galante, ha deposto una corona di fiori sulla tomba di Tina Anselmi e un'altra al monumento ai Partigiani. Tina Anselmi fu infatti una staffetta partigiana della Brigata Cesare Battisti, alla quale aderì dopo che nel settembre 1944 i nazifascisti costrinsero la popolazione civile (tra cui la giovanissima Tina) ad assistere all’impiccagione di oltre trenta giovani uomini a Bassano del Grappa.
Simone Marconato, presidente della sezione di Castelfranco dell’ANPI, ha commemorato la deposizione di fiori con queste parole: “Siamo tutti senza parole per questo gesto codardo, compiuto di notte, da una persona vigliacca che continua a nascondersi. Quello che proviamo è rabbia per la svastica disegnata sul nome di Tina Anselmi, partigiana e riferimento della nostra Repubblica".
“Non è sufficiente indignarsi – continua Marconato – dobbiamo utilizzare gli strumenti democratici che abbiamo a disposizione per riconoscere e arginare i segnali di deriva democratica che lentamente, nell'ultimo decennio hanno legittimato organizzazioni autoritarie e violente, che diffondono idee e pratiche antidemocratiche".
Il presidente ANPI conclude: “L'appello che rivolgiamo alla società civile, alle associazioni del territorio, ai partiti e alle organizzazioni democratiche è di far propri gli strumenti e le pratiche che permettono di difendere la nostra Democrazia, e osteggiare il diffondersi di idee violente, omofobe e sessiste che ci portano verso una società individualista e iniqua. Dobbiamo presidiare il territorio per costruire una società giusta e democratica nella quale, come indicato dai partigiani, nessuno sia lasciato indietro e dove l'idea di giustizia e uguaglianza sia alla base di ogni azione”.