Forestali precari, Corte Appello condanna la Regione del Veneto
Causa promossa dalla Cub regionale per 11 operai - Nota tecnica delle Regione sulla vicenda
| Ansa |
VENEZIA - La Corte d'Appello di Venezia ha condannato la Regione del Veneto a risarcire 11 operai forestali per abuso di precariato per un importo complessivo che supera i 180 mila euro. Lo rende noto oggi la Confederazione Unitaria di Base del Veneto, che ha promosso il ricorso davanti al Giudice del Lavoro con l'avvocato Francesco Brunello del foro di Padova, contestando l'illiceità dei contratti di assunzione dei forestali veneti, identificati come stagionali. "Gli stagionali forestali dipendenti della Regione - commenta la Cub - lavoravano fino a 165 giornate l'anno, rendendoli ostaggi di una serie potenzialmente illimitata di contratti a tempo determinato senza mai avere la certezza di un lavoro stabile e tutelato.
Alcuni dei ricorrenti venivano assunti con contratti precari da oltre 15 anni. All'indomani della presentazione del nostro ricorso, la Regione del Veneto ha ceduto i servizi di prevenzione idraulico forestale all'ente regionale Veneto Agricoltura". La richiesta che presenteremo ora in Regione del Veneto e ad Avisp Veneto Agricoltura è che tutti i lavoratori precari dei servizi forestali regionali siano assunti a tempo indeterminato. In dirittura di arrivo nelle prossime settimane c'è anche la sentenza della UE che condanna l'Italia per "ricorso abusivo a una successione di contratti a termine" proprio sulla questione dei forestali regionali assunti come stagionali aprendo così un varco che agli enti pubblici può costare milioni di euro in termini di risarcimento del danno.
NOTA TECNICA DELLA DIREZIONE DEL PERSONALE DELLA REGIONE VENETO
La Direzione del Personale della Regione del Veneto, in merito alle notizie diffuse oggi relativamente ad una sentenza della Corte di Appello di Venezia relativamente alla situazione contrattuale di alcuni lavoratori forestali, rende noto quanto segue: La gestione del personale operaio forestale, sia a tempo determinato che indeterminato, è stato in diretta gestione dalla Regione del Veneto fino al 31.12.2017, mentre dal 01.01.2018 è stato preso in completa gestione dall’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel settore primario – Veneto Agricoltura. Le assunzioni di personale operaio a tempo determinato per le attività di sistemazione idraulico-forestale avvenivano, nell’ambito della programmazione regionale degli interventi da realizzarsi sul territorio, secondo la disciplina prevista nel contratto integrativo regionale e tali assunzioni a termine erano giustificate dalla stagionalità ed erano funzionali alla realizzazione delle opere sulla base delle risorse effettivamente disponibili. La sentenza n.128 del 6.3.2023 corte di appello di Venezia, che riforma la sentenza di primo grado, riconosce il diritto di 12 lavoratori, in relazione al periodo oggetto di vari contratti a termine rinnovati tra il 2008 e il 2017, al riconoscimento di 8 mensilità di retribuzione ciascuno. La Regione del Veneto valuterà se impugnare il provvedimento anche in forza delle conclusioni favorevoli cui era giunto il giudice di primo grado. Al di là della specifica questione oggetto della citata sentenza, sul tema del personale operaio forestale, si evidenzia la sensibilità della Regione del Veneto allo specifico e peculiare comparto. A conferma, si rammenta che tra la Regione e le OO.SS. rappresentative è stato sottoscritto nel mese di febbraio 2022, all’unanimità, il nuovo Contratto Integrativo Regionale di Lavoro, con un impegno economico regionale per il triennio 2022-2024, includendo anche il rinnovato CCNL Nazionale, di oltre 2,6 milioni di euro destinati a Veneto Agricoltura, a copertura degli adeguamenti contrattuali riconosciuti al personale operaio forestale.