FORZA NUOVA SI MOBILITA PER GENTILINI
Ma la condanna del prosindaco era auspicata da molti altri esponenti della scena politica e civile
| Laura Tuveri |
Treviso - La condanna di Gentilini (nella foto) per istigazione al razzismo è stata accolta molto male dai suoi compagni di partito, in primis dal sindaco di Treviso Gobbo (e anche segretario della Lega Nord) che l’ha definita una sentenza politica. Ma è stata apprezzata da chi la pensa in modo diametralmente opposto allo sceriffo rispetto ai diritti degli immigrati. Solidarietà la esprime anche segreteria provinciale di Forza Nuova.
“Questa condanna – afferma il coordinatore provinciale, Alessandro Arboit, – non costituisce altro che un iniquo tentativo di criminalizzare un uomo che semplicemente, nell’arco dei suoi mandati di amministratore cittadino, è sempre rimasto coerente con una linea di difesa dei trevigiani, preservandone sempre, talvolta a parole, talvolta con specifici interventi amministrativi, integrità, sicurezza e garanzie sociali, anche quando questo significasse assumere posizioni nette e perentorie nei confronti dell’immigrazione extracomunitaria.
Con il verdetto di condanna gli avversari di Gentilini dimostrano di non aver in realtà alcun valido argomento con cui ostacolare la sua genuina amministrazione, se non appigliandosi a certe colorite espressioni usate in occasione di qualche comizio o dichiarazione ufficiale. Da sempre, attraverso parole e dichiarazioni libere dal perbenismo, egli non ha altro che rispecchiato la vera anima e le idee dei cittadini di Treviso”.
Forza Nuova ha organizzato addirittura un presidio. Sabato 30, dalle 16, i militanti saranno in Piazza Battistero, per manifestare concretamente solidarietà a Gentilini.
Di parere opposto è Luigi Calesso, Un’altra Treviso, secondo cui “la sentenza sancisce che in Italia c'è una giustizia, una giustizia che non ammette che l'uso nella polemica politica di affermazioni la cui volgarità e aggressività non sarebbe ammessa in nessun Paese in cui il sistema democratico garantisca l'uguaglianza dei cittadini”.
Calesso afferma, inoltre, anche che dalla fine del 1998 ad oggi Gentilini e altri amministratori comunali leghisti hanno sporto quasi 100 le querele (prevalentemente per calunnia e diffamazione) nei confronti di giornalisti, consiglieri comunali, artisti, esponenti politici, componenti di comitati ma anche cittadini che si sono limitati ad esprimere un’opinione attraverso la stampa o ad opporsi ad una decisione non divisa dell’amministrazione comunale. E’ stato querelato anche comitati cittadini contro l’elettrosmog per “procurato allarme e abuso della credulità popolare”. Finora nessuno dei denunciati è stato condannato.
“La condanna di Gentilini era perfino ovvia perché ovunque nel mondo frasi violente e volgari di incitazione all'odio razziale sarebbero state sanzionate”. A parlare così è Nicola Atalmi, consigliere regionale Pdci – Federazione della Sinistra. “Io stesso – prosegue il consigliere trevigiano -mandai ai giudici che indagavano una lettera aperta per sottolineare come frasi di quel genere se riferite ad esempio agli ebrei non avrebbero sfigurato in un discorso di Hitler.
Mi auguro che tutti quelli che per qualche voto in più' istigano quotidianamente odio e razzismo imparino la lezione e riflettano”. Gentilini, insomma, è un personaggio che non lascia di certo indifferenti, che continuera ad animare il dibattito politico fino a quando continuerà a calcare le scene, ma forse anche dopo, perchè certe sue esternazioni fanno già parte della storia.