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17 luglio 2024

Vittorio Veneto

“La lega di Salvini ha ucciso i nostri valori”

Giancarlo Gentilini commenta l’espulsione di Toni Da Re dal partito di Salvini. “Bisogna aver coraggio di chiudere col passato. Il partito di Salvini non c’entra nulla con la vera Lega”

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

giancarlo gentilini

VITTORIO VENETO - “Io credo che la lega gentiliniana o di Gobbo o di Da Re non abbia più nulla a che fare con quella salviniana. Quest’ultima è un partito, mentre la nostra era un movimento spontaneo, ammirato in tutto il mondo e non un partito prezzolato”.

 

Più volte sindaco di Treviso, fondatore della Lega nord, Giancarlo Gentilini compirà 95 anni il prossimo agosto. Ed è ancora sul pezzo. Tutt’altro che stupito per l’espulsione di Da Re, tuona contro “la Lega di Salvini”, che è - ribadisce - “un partito, non un movimento, in cui non ci si riconosce più”. “Oggi l’Italia va pettinata, e sui denti di quel pettine restano ostacoli a iosa. Ritengo - aggiunge - che ci siano tante, tantissime persone che condividono la mia presa di posizione, che come me rifiutano chi sta pensando al… ponte di Messina. La Lega in origine era una culla che contemplava Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia e Liguria: un territorio che era una forza trainante anche per quel Sud che aveva un secolo di ritardo".

 

Poi che è successo?

Che la politica ha corrotto tutto. Ha trasformato un movimento vivo e vivace in un partito prono che ha ucciso - ed è proprio un omicidio - gli ideali che avevano ispirato il movimento.

 

A suo parere si riprenderà mai la Lega?

Non credo, perché quando si è distrutta una cosa è impossibile ricostruirla…Anche gli uomini passano. Gentilini non c’è più. Quando passeggio qui intorno a Treviso, perché ormai mi muovo poco, mi fermano ancora, mi chiamano Signor Sindaco, mi chiedono perché non torno a far politica. Compirò 95 anni il prossimo agosto e ho fatto il mio tempo, ma ho segnato la storia.

 

Toni Da Re però è ancora giovane…

Sì, ma a un certo punto bisogna avere il coraggio di chiudere col passato. Altrimenti si fa come il presidente americano che vuol guidare una nazione anche se fatica a reggersi in piedi..Si invecchia, tutto invecchia…anche l’entusiasmo.

 

La sua voce però è ancora altisonante…

Sì, l’altra sera ero a cena con 300 persone e per sei ore ho ripercorso le tappe della mia carriera. La gente mi chiedeva una foto assieme…e perché? Perché in passato abbiamo seminato. Bisogna lasciare una traccia. E un affetto, tanto affetto dietro di noi.

 



 

 


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Emanuela Da Ros

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