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22 novembre 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, Giovanni Braido fuori dalla Lega

Così si è espresso il direttivo provinciale lunedì sera. Arriva il commissario Franco Manzato

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Giovanni Braido

VITTORIO VENETO L’ex candidato sindaco Giovanni Braido, ora consigliere comunale di minoranza, fuori dalla Lega. Il direttivo provinciale del Carroccio si è così espresso lunedì sera, avviando la procedura per la sua cancellazione dalle liste del partito.

 

Braido era stato alle recenti amministrative di Vittorio Veneto il candidato sindaco della Lega, Fratelli d’Italia, Indipendenza Veneta, civica Braido sindaco e Forza Vittorio. La Lega al primo turno aveva ottenuto il 7,43% delle preferenze, quasi venti punti in meno rispetto a cinque anni fa quando era arrivata al 27,27%. Al ballottaggio l’invito di Braido a votare per la candidata sindaco di centrosinistra Mirella Balliana (e non per lo sfidante di centrodestra, l’ex leghista Gianluca Posocco) era stato maldigerito da una parte della base leghista e dal consiglio provinciale del partito. Era poi successivamente emerso che Braido non risultava nemmeno iscritto al partito, perché sebbene formalmente avesse in mano una tessera da socio sostenitore, quella tessera non era mai stata registrata nelle liste del partito. Iscrizione che è avvenuta solo all’indomani del ballottaggio, il 25 giugno, anche con l’intento di dare alla Lega un rappresentante in consiglio comunale, visto che di quella coalizione oltre a Thomas Toffoli di FdI l’unico eletto era stato Braido. Ma lunedì sera il direttivo provinciale si è espresso, all’unanimità, per la cancellazione di Giovanni Braido, già vice del sindaco Giancarlo Scottà per due mandati, dalle liste della Lega. L’iter di cancellazione ha così preso avvio.

 

Nella seduta di lunedì, il segretario provinciale della Lega Dimitri Coin ha nominato commissario per la sezione di Vittorio Veneto – commissariata a seguito delle dimissioni di tre dei cinque consiglieri – Franco Manzato, già parlamentare e vicepresidente della regione del Veneto. «Il mio compito – spiega Manzato – è ricostruire completamente il sistema Lega a Vittorio Veneto. Io guardo avanti, non indietro. Per questo chiunque guarda al passato, a ciò che c’è stato prima della mia nomina a commissario, non mi interessa. Niente vendette: io sono qui per ricostruire. Come ho detto chiaramente al segretario Coin assumendo questo incarico, io non guardo in faccia nessuno. È evidente che a Vittorio Veneto non siamo messi bene: vanno ricostruite molte cose, dai principi alla collocazione del partito».

 

Manzato è pronto a dialogare con tutti, senza guardare ai dissidi interni del partito che hanno scandito gli ultimi otto mesi a Vittorio Veneto. Rileva il buon lavoro fatto da Antonio Miatto negli ultimi cinque anni e l’impegno a fare un’opposizione costruttiva al sindaco Balliana. Le porte della sezione saranno aperte a tutti. «Io parlerò con tutti» chiarisce il commissario, pronto dunque a dialogare anche – lo dice lui stesso – con Toni Da Re e Gianluca Posocco.

 

«Franco Manzato, da sempre un fratello politico, credo sia la scelta giusta per Vittorio Veneto» commenta l’ex sindaco ed eurodeputato Gianantonio Da Re, ora consigliere comunale di opposizione, che sebbene formalmente espulso dalla Lega continua a sentirsi un leghista. «Ritengo che Manzato saprà fare il necessario lavoro per riportare il Carroccio al ruolo che merita di avere sul territorio - aggiunge - . C’è da rimettere insieme le varie anime, al solo fine di rilanciare il movimento. Quella di Franco è una scelta coraggiosa da parte del segretario provinciale Dimitri Coin. Al pari, coraggioso è lo stesso Franco che ha accettato di ricostruire una realtà non facile come quella di Vittorio Veneto». Quanto al suo legame con la Lega conclude: «Ho votato per il mio partito alle ultime elezioni europee perché non tradisco i valori politici che mi hanno sempre accompagnato. Sono una voce critica, certo, ma ritengo che la difesa dei bisogni del Nord debba essere un caposaldo della politica regionale».

 



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Claudia Borsoi

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