VITTORIO VENETO - E chi non conosce il cenedese, ancorché nato a Treviso, Francesco Rossi? Venne eletto primo (numero 1, dunque) sindaco di Vittorio non ancora “Veneto” nel 1866 dopo esser già stato Podestà di Ceneda che ancora lo onora con una lapide nell’omonima via (da controllare il numero civico). Oltre che apprezzato amministratore pubblico con diversi e successivi incarichi, ricoprì altre cariche civili di responsabilità; uomo dalla cultura profonda, perfino poeta, amatissimo dai concittadini cenedo-serravallesi.

Degne di nota anche le sue triplici (3) nozze e i 13 figli che le impreziosirono; 2 femmine ed 11 maschi fra i quali si annoverava un Giovanni I° ed un Giovanni II° come pure un Domenico I° e un Domenico II°. Un bell’ esempio di prolificità da seguire per contrastare lo spaventoso inverno demografico che affligge la nostra popolazione. Ci son voluti 158 anni perché venisse eletta la prima donna, Mirella Balliana. Nata in Sudafrica da genitori vittoriesi, risiede a Cappella Maggiore che - e sono così 2 - già ha donato alla città della Vittoria l’anzanese e baffuto Gianantonio Da Re. Per inciso, visto che Cappella è diventata nostro serbatoio di primi cittadini perché non unifichiamo i comuni, che entrambi ne avrebbero tutto da guadagnare?

Oltre ai numeri dati finora un'altra cifra da considerare per gli amanti del Lotto potrebbe essere la somma dei primi cittadini della città dal 1866 ad oggi, inclusi Commissari prefettizi e i podestà dell’era fascista. Circa i sogni non dimenticate di coricarvi con notes e matita al fianco. Sulla Smorfia napoletana il sindaco fa 28, sindaco sul palco fa 70, sindaco coi consiglieri chiama il 6, sindaco onesto 19, sindaco che inaugura 17, sindaco che celebra un matrimonio 8, sindaco che parla 75, essere sindaco 80, sindaco con la fascia 46, supplica al Sindaco 32. Se sogni il neoeletto De Antoni, dato per papabile in questi giorni come Vicesindaco, facile che esca il 17. Ora c’è un problema però. Sulla Smorfia Napoletana, non al passo coi tempi delle quote rosa, della parità di genere e del “soffitto di cristallo” da infrangere, non è reperibile il riferimento ad una sindaca al femminile. Il che potrebbe giustificare qualche mancata vincita. Qui tra l’altro andrebbe aperto adeguato studio linguistico per chiarire una volta per tutte come dobbiamo chiamare la Neoeletta Mirella Balliana che, in queste settimane è stata appellata: la sindaca, la/il sindaco, la sindachessa, la/il nuovo sindaco e perfino la nuova sindaco.

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