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19 novembre 2024

Treviso

Gas, luce e alimentari alle stelle: per le case di riposo trevigiane tutto costa il 30% in più

“Siamo di fronte a rialzi soffocanti", l'allarme lanciato dai i centri per anziani dopo gli aumenti delle spese da inizio anno

| Isabella Loschi |

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rincari centro servizi Sartor

I rincari del centro servizi alla persona Sartor di Castelfranco

TREVISO - L’impennata dei costi colpisce anche le case di riposo trevigiane che nei primi otto mesi di quest’anno hanno visto triplicare, oltre a luce e gas, anche i costi di tutti gli altri servizi: dai beni alimentari, alle lavanderie ,all’approvvigionamento di beni essenziali quali i prodotti per l’igiene personale. Rincari che rischiano di cadere anche sulle famiglie degli anziani ospiti nelle varie strutture. A lanciare l’allarme sono gli stessi istituti che hanno fatto un primo bilancio dei primi otto mesi del 2022.

Per l’istituto Bon Bozzolla di Farra di Soligo nei primi otto mesi dell’anno la spesa per le forniture è aumentata di quasi 40mila euro passando da un conto totale di 362mila euro del periodo gennaio-agosto 2021 agli oltre 402mila euro di quest’anno. “Siamo di fronte a rialzi soffocanti che pesano, pietra su pietra, come un macigno sul nostro bilancio – le parole della presidente del Cda del Bon Bozzola, Isabella Paladin –. È sicuramente un duro colpo per una struttura come la nostra dopo gli importanti investimenti effettuati, tra gli altri, per l’efficientamento energetico. Ora, nonostante tutto l’impegno profuso, l’ingente rincaro dei costi per le forniture crea preoccupazione in merito alla sostenibilità economica - finanziaria dei servizi erogati al territorio. Ed è un rischio, quello che viviamo all’Istituto Bon Bozzolla, così come negli altri centri di servizi, che non possiamo permetterci”.

Per il centro servizi alla persona Domenico Sartor di Castelfranco Veneto gli aumenti vertiginosi delle utenze di gas e luce costeranno circa 1,5 milioni per il 2022 e il 30% in più per quanto riguarda tutti gli altri servizi. “Gli attuali fornitori del centro servizi Sartor hanno già chiesto una revisione dei contatti in essere del 30% in più per quanto riguarda la ristorazione, la lavanderia e il servizio di pulizia - spiegano dal centro - Nell’insieme l’aumento presunto delle spese nel bilancio 2022 è di 1.422.000 euro rispetto alla chiusura d’esercizio del 2020, e quindi con una stima di 14 euro di perdita per ogni giornata di degenza per ogni ospite”. “Proprio come famiglie e imprese, anche realtà come la nostra si trovano a fronteggiare rincari mai visti nelle forniture - spiegano il presidente e la direttrice del Sartor, Maurizio Trento ed Elisabetta Barbato -. Il riscaldamento non può essere abbassato negli ambienti dove soggiornano gli anziani e le persone disabili, né si possono prevedere risparmi energetici in ambienti che hanno caratteristiche assistenziali e sanitarie. La persona viene prima di tutto e per la sostenibilità dell’ente dobbiamo ripensarne la gestione, per esempio sul tema delle energie rinnovabili e anche sul riscaldamento degli ambienti comuni con le stufe, che consentono un riscaldamento a basso costo”.

Casa Marani, con le tre sedi di Villorba, Paese e Povegliano, nei primi 8 mesi dell’anno ha già speso 25 mila euro in più, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, solo per i servizi di ristorazione, ausili e presidi per l’incontinenza, igiene personale e lavanderia, passando da un totale per le forniture di 685mila euro da gennaio ad agosto 2021, alla cifra di oltre 710mila euro di quest’anno. “Oltre a vederci quadruplicare le spese delle bollette, passate a luglio dai 19mila euro del 2021 agli oltre 91mila euro del 2022, ora i conti presentati dai fornitori in questi primi otto mesi dell’anno mostrano rialzi considerevoli. Ma le previsioni per i prossimi mesi sono ancora più critiche, in quanto le imprese sono in gravissima crisi e difficoltà, e ora rilanciano ulteriori richieste di adeguamento prezzi causate dall’impennata dei costi di gestione delle attività produttive”, afferma Daniela Zambon, presidente di Casa Marani.

Aumenti di quasi 30mila euro per le forniture anche per l’Ipab Villa Fiorita di Cornuda: “Rispetto a gennaio-agosto 2021, registriamo un aumento del 40% sui costi della lavanderia, del 44% sui prodotti per l’igiene e addirittura al 100% per quanto riguarda gli alimenti necessari alla preparazione dei pasti serviti agli ospiti della struttura”. A fronte della preoccupante situazione i centri servizi per anziani della Marca chiedono l’intervento concreto e tempestivo della politica per garantire la qualità dei servizi di cura: “Non possono permettersi che venga a mancare un presidio fondamentale per il welfare territoriale qual è quello offerto dai Centri di Servizi alle persone anziane e con fragilità”.

 


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Isabella Loschi

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