Caro bollette, aumentano le rette per le case di riposo: "Le famiglie trevigiane non possono sostenere ulteriori costi"
La preoccupazione del sindacato Spi Cgil per la tenuta dei servizi che si intreccia con la carenza di organici
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Le rette non si toccano, le famiglie trevigiane già subiranno un duro colpo in conseguenza ai rincari delle bollette per energia e gas, non possono sobbarcarsi ulteriori carichi economici”. Così il segretario generale dello Spi Cgil di Treviso Viglio Biscaro, dopo l’allarme lanciato ieri dalle case di riposo trevigiane per l’aumento di bollette e spese costato già migliaia di euro.
“Ci stiamo confrontando con i diversi centri di servizi del nostro territorio e capiamo le grandi difficoltà che stanno vivendo in termini di ricadute sui bilanci, in conseguenza al vertiginoso aumento delle forniture - spiega il segretario del sindacato dei pensionati -. Condividiamo con loro le preoccupazioni per la tenuta dei servizi che si intreccia al grande tema della carenza di organici che stanno tutti registrando. Per questo unitariamente come organizzazioni sindacali dei pensionati abbiamo già chiesto all’Ulss 2 di convocare il tavolo di confronto dell’Osservatorio sulle case di riposo della Marca per valutare la gravità della situazione alla quale si va inevitabilmente incontro”.
“Sposiamo pienamente la posizione espressa dai vertici di Casa Marani di Villorba, del Sartor di Castelfranco Veneto, del Bon Bozzolla di Farra di Soligo e di Villa Fiorita di Cornuda, strutture di diverse dimensioni che vogliono scongiurare il ritocco alle rette - afferma Vigilio Biscaro - . Crediamo si debba fare fronte comune e incidere sulle scelte del prossimo governo nazionale, ma anche a livello locale perché la regione del Veneto legiferi in materia fiscale rivedendo l’Irap in capo alle strutture assistenziali pubbliche”.
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