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25 aprile 2024

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Giro d'Italia, diretta azzoppata dal maltempo

EDITORIALE - Diverse le lamentele giunte in redazione. Invece la Rai (oggi) ha svolto un lavoro apprezzabile

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Giro d'Italia, diretta azzoppata dal maltempo

CORTINA D’AMPEZZO - Oggi è andata in scena la 16^ tappa Sacile - Cortina d’Ampezzo, vinta dalla maglia rosa Egan Bernal. La tappa tra l'altro ha toccato anche la Marca (nella foto, il passaggio a Colle Umberto).

In diversi lettori hanno scritto in redazione lamentandosi delle immagini insufficienti e di una cronaca Rai sottotono durante l’arco della tappa. Non ci sono state quasi immagini del passaggio al passo Giau. Non si è quasi vista la discesa mozzafiato della Maglia Rosa.

Tante le lamentele riconducibili alla mancata visione della tappa, tramutata in una specie di radiocronaca.

Tuttavia il lavoro giornalistico oggi è stato quanto mai apprezzabile da chi sa come sia lavorare in queste condizioni al limite. Al limite anche della sicurezza. Innanzitutto l’organizzazione ha accorciato la tappa di oltre 90 km, pertanto Bernal è arrivato sul traguardo di Cortina a braccia alzate alle 16, bene più di un’ora prima del previsto. 

Ci sono state dunque meno motociclette in strada e molto più distanti dal gruppo proprio perché le inclementi condizioni meteo hanno reso insidioso e viscido l’asfalto. Scendere in quelle condizioni dal Passo Giau, a oltre duemila metri di quota, in picchiata verso Cortina, con i mezzi solitamente presenti in carovana sarebbe stato molto pericoloso. Come potrebbe confermare qualsiasi ciclista, non per forza professionista.

Dunque, meno immagini per lo spettatore finale che già non poteva beneficiare delle immagini solitamente garantite dall’elicottero Rai. Ma era impossibile un suo utilizzo con questo tipo di condizioni meteorologiche in alta montagna.

La cronaca spiccia di tutta la tappa è stata comunque garantita dai due inviati in motocicletta, davanti e dietro il gruppo: uno di questi era il c.t. della nazionale italiana Davide Cassani, collegato tra l’altro via cellulare, visto l’impossibilità dei collegamenti tradizionali. Sempre sotto la pioggia battente, sempre su salite e discese al 10%. Di media.

Il racconto della tappa, oltre agli inviati Rai (le altre testate non ne disponevano) è stato garantito anche dal sistema gps presente sulle biciclette dei corridori. Di più francamente era difficile pensare di avere con questo tempo. E il servizio è sempre stato garantito in condizioni complicate, come sullo Zoncolan o come nella tappa di ieri conclusa a Gorizia. 

Giusto lamentarsi a volte del servizio magari non sufficiente. Ma in questo caso la critica appare ingenerosa pensando alle condizioni meteo così particolari con le quali hanno fatto i conti inviati, giornalisti, motociclisti, giudici e medici. Per non parlare di loro, i ciclisti.

Una scelta magari impopolare, molto poco televisiva, certo. Ma apparsa saggia, se il valore principale da salvaguardare è l'incolumità di chi è attore principale dello spettacolo. Soprattutto per chi ha ancora negli occhi altre giornate di tregenda. Uno su tutte la famosa tappa del passo Gavia del 1988.

 

 

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Gianandrea Rorato

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