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29 marzo 2024

Conegliano

Inaugurata la grande mostra sui Carpaccio

autunno magico del maestro Vittore

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Inaugurata la grande mostra sui Carpaccio

CONEGLIANO - Di fronte a un pubblico numeroso ieri mattina si è inaugurata la grande mostra su Vittore e Benedetto Carpaccio, due artisti che hanno segnato un'epoca interessante della pittura veneziana, che si era riversata anche in Istria.

La mostra è stata allestita a Palazzo Sarcinelli e sarà aperta al pubblico dal 7 marzo fino al 28 giugno 2015.

È il secondo anno che Civita Tre Venezie, presieduta da Emanuela Bassetti, organizza un evento culturale.

Dopo il successo dell'anno scorso sul Cinquecento Inquieto, Carpaccio apre con delle aspettative di maggiore partecipazione, sulla base delle prenotazioni già registrate, soprattutto da diversi gruppi e scolaresche, molti dei quali già l'anno scorso avevano potuto apprezzare il valore culturale dell'operazione.

È toccato al sindaco Floriano Zambon, insieme al suo vice, Pietro Basciano, dare il benvenuto ai presenti.

Zambon ha evidenziato che l'esperienza dell'anno scorso ossia "la raggiera delle opere della mostra su tutto il territorio circostante, viene ripetuta".

Ha ricordato inoltre come casualmente, in questo periodo, è aperta un'altra mostra di richiamo, nello stesso palazzo Sarcinelli, dedicata a Gina Roma, che scrisse la sua tesi di laurea proprio su Carpaccio.

È intervenuto il Sovrintendente Luca Caburlotto, titolare a Trieste, la cui opera preziosa ha favorito la mediazione di frontiera tra Italia e la Croazia, dal cui territorio sono state date in prestito opere preziose.

Anche quest'anno il responsabile della mostra è Giandomenico Romanelli (in foto mentre parla, alla sua destra Caburlotto e alla sua sinistra Zambon).

Tratteggiando Vittore Carpaccio ha sottolineato la sua originalità, lo stile, la svolta pittorica, soprattutto in alcune opere, come nel San Giorgio e il drago.

Anche suo figlio Benedetto ha lasciato opere interessanti, anche se il suo livello complessivo è più modesto.

La mostra ha il pregio di aver valorizzato opere dimenticate o relegate in coni d'ombra, ha favorito il restauro di alcune opere e presenta alcuni dipinti con il restauro in corso!

Avviandosi alla conclusione, dopo essersi soffermato sul ricco catalogo, Romanelli ha sottolineto l'ambizione non taciuta di una ricerca e di un legame con il territorio.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 



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