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03 settembre 2024

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Karin Mantoani, l'esterno tanto atteso

Altro colpo in casa Permac Vittorio Veneto, questa volta nel reparto avanzato

| Leonardo Segat |

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| Leonardo Segat |

Karin Mantoani, l'esterno tanto atteso

VITTORIO VENETO - Il mercato di rinforzo è in pieno fermento e dopo aver sistemato la retroguardia, il DS Bolzan ha iniziato anche a puntellare l’attacco. Dopo l’acquisto della punta (Samantha Zandomenichi) di qualche giorno fa, ha voluto regalare a mister Fattorel l’esterno tanto atteso, fondamentale per il suo modello di gioco.

Karin Mantoani, classe ’94, è un esterno d’attacco, duttile con spiccate qualità di dribbling. Destra o Sinistra per lei non fa differenza, l’importante è giocare nel suo ruolo preferito, l’esterno appunto. Il suo curriculum parla solo di serie A, dal 2012 al 2014 ha vestito la maglia del Chiasiellis, mentre lo scorso anno era a Tavagnacco per un totale di 28 gare giocate, 971 minuti e 2 gol.

Lo scorso anno è arrivata ad un passo dall’alzare la Coppa Italia e la Supercoppa Italia col Tavagnacco, ma in entrambe le finali la squadra friulana ha ceduto.

Per caratteristiche si ispira a Neymar anche se però simpatizza per la Juventus.

Farà pochi gol, ma quando li fa sono decisivi:”Mi è rimasto nel cuore un gol molto importante ossia il mio primo gol in serie A contro l’Inter al 92′ che valeva il 2-2. E’ stata un’emozione molto forte per me, poiché sono entrata gli ultimi 10 minuti e 5 minuti dopo ho segnato, pareggiando così la partita.”

Tutto ha avuto inizio all’età di 5 anni:” ho iniziato a giocare all’età di 5 anni, vedevo soprattutto mio fratello che giocava e allora ho deciso di intraprendere anche io questo sport.”, e difatti la definisce la sua più grande passione.

Oltre al calcio, nella vita fa il consulente assicurativo, nel suo tempo libero le piace uscire a divertirsi con gli amici, viaggiare, ascoltare musica e ballare (soprattutto balli latini, la Zumba).

 

La situazione del calcio femminile in Italia non è delle più rosee, cosa ne pensi? Ti sei mai sentita discriminata nel mondo dello sport?
Purtroppo qui in Italia mancano dei pilastri importanti che magari in altri stati sono presenti da molti anni: Sponsor che credano nel calcio femminile in modo da far sviluppare un determinato progetto alle società, persone che tutelino le giocatrici, l’inserimento del calcio femminile nelle scuole, avere le strutture adeguate. Non mi sono mai sentita discriminata, per fortuna.

 

È dal 2012 che sei ininterrottamente in serie A, per noi è il primo anno, ce la puoi descrivere?
La massima serie è un’esperienza tutta da gustare, nel senso che ti scontri con squadre importanti, con giocatrici molto forti che vestono anche la maglia della Nazionale. È stata un’esperienza molto positiva, la mia, perché sono cresciuta a livello calcistico, ma anche a livello caratteriale. Quest’anno il campionato sarà ancora più duro, ma sono sicura che noi faremo e daremo il massimo.

 

Sei arrivata seconda in coppa Italia e in super coppa italiana lo scorso anno col Tavagnacco, cosa si prova a perdere una finale? come avevate preparato quelle partite decisive?
Purtroppo quelle sono partite secche dove conta moltissimo come le interpreti, ogni minimo errore può essere decisivo. Ovviamente è chiaro che se l’altra squadra è più forte di te, non ti resta che battere le mani e fare i complimenti per la partita disputata. La sconfitta più amara è stata perdere ai rigori in finale di Supercoppa Italiana contro il Brescia perché avevamo preparato e disputato una bellissima gara, ci è mancato davvero pochissimo per portarci a casa la coppa. Queste due partite sono state preparate nei minimi dettagli, studiando minuziosamente l’avversario.

 

Il Tavagnacco è una squadra che è sempre in lotta per i primi posti, in questi ultimi anni, Ci puoi raccontare la tua esperienza dello scorso anno? Cosa invece cambierà quest’anno qui a Vittiorio?
L’esperienza a Tavagnacco era iniziata bene, nel senso che mi sono trovata molto bene con le compagne, soprattutto con le più “anziane”, le quali mi hanno insegnato molto. Ho avuto anche la fortuna di giocare qualche partita da titolare contro Brescia, Bari e Cuneo. Mister Sara Di Filippo è una brava allenatrice, pretende sempre il massimo dalle sue giocatrici. Successivamente per motivi societari e per problemi personali non ho voluto continuare la mia esperienza con la maglia gialloblu. Rispetto a Tavagnacco che mira ad obiettivi ambiziosi e importanti, a Vittorio Veneto ci sarà l’obiettivo salvezza, siamo un gruppo di ragazze giovani che devono ancora imparare molto, ma sono sicura che faremo un ottimo campionato.

 

Come mai hai scelto Vittorio Veneto per questa stagione? Cosa e/o chi ti ha convinto?
Ho scelto Vittorio Veneto perché mi è sembrata una società molto seria con degli obiettivi molto chiari e con un’ottima organizzazione a livello di allenatori e staff. Vuole puntare sulle giovani, ha un bel vivaio in espansione e questo mi piace molto.

 

Conoscevi già qualcuno in questa squadra?
Conoscevo solo Margherita Zanon, giocava con me a Chiasiellis due anni fa.

 

Come ti sembra il mister?
Con il mister non ho avuto modo di parlare più di tanto, ma durante il primo allenamento, mi è sembrato una persona seria e ambiziosa.

 

Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?
Mettermi in gioco per poter indossare una maglia da titolare con il Vittorio Veneto, dare il massimo per poter contribuire all’obiettivo salvezza e dimostrare le mie qualità.

 

Quanti gol prometti ai tifosi rossoblu?
Fare la doppia cifra sarebbe un regalo che vorrei fare ai nostri tifosi.

 

Un pronostico per questa storica stagione rossoblu?
La salvezza.

 

Queste le parole del DS Giovanni Bolzan: “Sinceramente non ho mai visto giocare Karin dal vivo, però tutti gli input ricevuti sulle sue qualità tecniche e tattiche, corrispondono perfettamente al modello di giocatrice richiesto dal mister, per rafforzare le corsie esterne offensive. Ora non ci resta che aspettare, di vederla scorrazzare sulle fasce con la maglia rossoblu addosso.”

 



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Leonardo Segat

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