L’export di Marca frena la crescita
Treviso è settima provincia in Italia con vendite all’estero per 13,5 miliardi
| Isabella Loschi |
TREVISO - Chiude in positivo l'export trevigiano nel 2018, con una crescita del +4,6% sull'anno precedente, contro il +2,8% del Veneto. Il quadro economico però evidenzia un netto rallentamento rispetto allo scorso anno, quando l'export provinciale cresceva al +6,3%.
Anche le vendite manifatturiere distinte per area Ue-28 ed extra Ue-28 sono soggette alla stessa dinamica: crescono del +3,6% le vendite nei mercati dell’Unione Europea 28 (contro il +6,6% di dicembre 2017) mentre per le vendite nei mercati extra Ue-28 il tasso di crescita è del +4,6% (contro il 5,9% di un anno fa). Secondo la Camera di commercio di Treviso il valore complessivo delle vendite all'estero supera i 13,5 miliardi. Con questo valore Treviso si conferma settima provincia in Italia.
Nei Paesi dell’Unione Europea si registra una diminuzione delle esportazioni verso la Germania (-2,0%) per la quale le vendite erano in crescita fino ad un anno fa (+3,5%) ed il Regno Unito (-2,6%) che si manteneva sopra alla stazionarietà a dicembre 2017 (+1,5%). Continuano invece a crescere le vendite verso la Francia (+5,1%), anche se leggermente al di sotto rispetto ai ritmi dell’anno precedente, della Spagna (+8,1%) e della Romania (+11,0%) Con riferimento ai mercati extra-Ue ottimi sono i risultati a due cifre verso gli Stati Uniti (+15,2%), primo mercato di riferimento al di fuori dell’Unione, in crescita anche rispetto a dicembre 2017 (+10,2%) e l’Australia (+22,0%), Flettono invece le vendite verso Cina e Hong Kong (-1,7%).
“Questi dati fanno capire come per le imprese l’aggancio alla domanda estera resti fondamentale - commenta il Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza - c’è sì una minore velocità di crescita dell’export, rispetto al 2017 come alla prima parte dell’anno, ma possiamo parlare di sostanziale tenuta, grazie alla capacità di diversificazione delle nostre imprese sui vari mercati. Importante, in un momento in cui c’è profondo scetticismo, per i prossimi mesi, sulla tenuta della domanda interna. In questo scenario, non possiamo permetterci di perdere affidabilità come sistema Paese. Andrebbe a creare un ulteriore fardello sulle nostre imprese. Dobbiamo invece mantenere aperta la nostra economia, e posizionarla adeguatamente in quelli che sono i nuovi assetti geoeconomici che si stanno delineando, anche in questi giorni con il tema Italia - Cina. I processi, infatti, vanno governati e non subiti. Se i dati evidenziano che il mercato europeo è in rallentamento per le esportazioni, è pertanto necessario guardare ad altri mercati capaci di essere partner industriali e dell'export”.
Volgendo lo sguardo ai settori, trainano le vendite di macchinari che superano di oltre 166 milioni (+7,7%) il risultato del 2017 (+3,3%), sia nei mercati intra-Ue (+7,1%) che in quelli extra-Ue (+8,3%). Crescite superiori alla media anche per l’export di bevande: +8% pari a +55,4 milioni di euro in linea con il risultano dell’anno precedente (+7,0%). Dopo i macchinari, è il maggior contributo alla crescita dell’export provinciale nel 2018.
I mobili, seconda voce dell’export trevigiano, ottengono un risultato complessivo in linea con l’anno precedente (+2,9%). Brusca frenata, invece, per gli elettrodomestici, terza voce export provinciale (-0,7%) dopo la crescita a due cifre dell’anno precedente (+12,8%).